Nella giornata della piazza, del Consiglio di Stato, di Montino, Renata Polverini esibisce un invidiabile self control. Forse è labitudine agli infiniti colpi di scena della campagna elettorale più anomala della storia recente. Forse labitudine alle trattative sindacali, Fatto sta che Polverini non si scompone: «lunica certezza è che io faccio la candidata», taglia corto. E poi: «Io sono pronta per la data di scadenza. Se la decisione che la Regione prenderà sarà unaltra resto in campo».
Cè voluto molto autocontrollo, ieri, per «sopportare» il mefitico tour della discarica di Malagrotta, che ha visitato in mattinata: «La discarica è abusiva, perché fuori norma sia in Italia sia in Europa. Deve chiudere, ma prima dobbiamo trovare un altro sito», ha detto la candidata del centrodestra, che poi ha messo il tema molto in alto nellagenda: «Il tema della discarica è una delle prime cose da affrontare. Bisogna individuare un sito alternativo, ma per ora la Regione non ha preso in considerazione quelli individuati dal Comune. Qui siamo vicino Roma, in un insediamento urbanistico importante il nuovo sito dovrà avere caratteristiche diverse». Durante il sopralluogo, la candidata ha incontrato diversi abitanti della zona, che le hanno mostrato, tra laltro, un canaletto nel quale galleggiavano rifiuti e sacchetti di immondizia. Sul tema dei rifiuti, Polverini ha parlato anche di raccolta differenziata porta a porta, per ora limitata al I municipio. «È un sistema che mi pare funzioni bene e che va allargato anche ad altre zone. La raccolta differenziata porta a porta è uno dei punti del programma ma bisogna intervenire su tutto il ciclo dei rifiuti, per ridurne la produzione. È necessario anche cambiare la cultura - ha proseguito - in questa regione siamo ancora a percentuali di raccolta differenziata troppo basse, mentre ci sono Paesi come Israele, che ho visitato da poco, in cui con le nuove tecnologie si è andati oltre la raccolta differenziata».
Polverini ha anche incontrato rappresentanti di consorzi a Casl del Marmo: «Ci occuperemo di far arrivare, in quei quartieri dove ancora non ci sono, fogne acqua e luce - ha detto Renata -. Negli altri il nostro impegno sarà volto a far vivere agli abitanti una vita sicura, attraverso attività aggregative e sportive per i giovani e insediamenti commerciali di prossimità». «Il recupero delle periferie si attiene molto ai poteri legislativi della Regione - ha proseguito la candidata -. Oggi cè una normativa troppo complessa che non consente di lavorare in sinergia.
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