«Meglio non proibire lascio liberi i clienti»

Di sicuro alla Salumeria e Vineria Roscioli a Roma non avranno mai bisogno dell’apparecchiato che isola i telefonini, è a prova di cellulare in via naturale, ma gli altri? Si perde il conto dei ristoratori che ringraziano i clienti, per iscritto nel menù, perché si asterranno dall’usare il telefonino, ma fino al punto da arrivare a comperare l’aggeggio isolante?
Di sicuro non lo farebbe Raffaele Alajmo, fratello in sala di Massimiliano, chef al tre stelle Le Calandre a Rubano (Padova). «Non siamo più a cinque o sei anni fa quando i cafoni abbondavano, ora il buzzurro è raro. La maggioranza è diventata educata e disattiva da sé la suoneria e poi si regola se rispondere o no».
E se uno risponde?
«Da noi c’è una saletta all’ingresso dove accomodarsi, avvisiamo subito chi si presenta per la prima volta».
C’è chi chiede di depositare l’apparecchio all’ingresso.
«Lei lo lascerebbe? No? Ecco, si è risposto da solo. Ognuno vuole gestire il proprio mondo. Al ristorante vanno magistrati, medici che hanno dato la loro disponibilità, genitori con i bambini a casa... Insomma categorie che devono potere essere raggiunte in tempo reale. Ho visto mamme innervosirsi se hanno il dubbio che il telefonino non prende e la baby sitter non può chiamarle. Il piatto cambia subito sapore e la serata è rovinata».
Prima della legge Sirchia, l’invito a fumare con moderazione le sigarette e mai pipa e sigari, poi il cellulare, ma da voi c’è un terzo divieto, inedito...
«Eccome, un quarto in verità dopo il niente animali: abbiamo messo al bando pure foto digitali e telecamere».
Guerra a blog e blogger?
«Guerra ai cialtroni che fotografano i piatti così male che sembrano porcherie e così sputtanano il lavoro dei cuochi e guerra a chi disturba gli altri tavoli e magari è una coppia clandestina che potrebbe temere di essere pubblicata in rete.

Poi è chiaro che gli sposi in luna di miele la foto ricordo la scattano e il cagnolino entra e il pitbull no».
Tosto.
«Sì, per tutelare chi è corretto. Mio fratello mandò un blogger in una sala privata perché fotografasse tutto. Ci fossi stato io, o smetteva o usciva».

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