Pregiatissimo dottor Lussana, ho letto il suo articolo «Meglio in C che disonesti» di sabato 25 e quello del signor Giacomo Puppo del 26 giugno. Io, e tutti i genoani, in C non vorremmo andarci e, visto che altre squadre hanno armadi pieni di scheletri, vorremmo, come dice il signor Puppo, eguale trattamento di quello riservato ad altri club: ricordiamoci che quando a Firenze perdemmo lo spareggio col Padova una squadra, di cui taccio il nome, non avrebbe potuto iscriversi al campionato di serie A per i debiti pregressi; invece noi retrocedemmo. La realtà è unaltra: ovunque circoli molto denaro questo, inevitabilmente, comporta la presenza di corruttori e corrotti. E visto che la sera, per addormentarsi, nessuno legge il Vangelo o i Fioretti di San Francesco, è logico pensare che tutti cercheranno aggiustamenti, guadagni, escamotages per conseguire benefici o vantaggi.
Ed è pur vero che semmai venissimo condannati, ahimé eventualità tuttaltro che remota, non potremmo che lamentarci della pochezza dei nostri «compratori/corruttori».
Io vorrei intraprendere una nuova attività: listallatore di spie/cimici in ogni ambiente in cui debba trovarsi un personaggio che abbia a che fare col Genoa 1893: infatti dette apparecchiature sono state rilevate in ogni camera dalbergo dove alloggiò il Venezia ed anche, inaudito!, nellufficio di Cogliate del Presidente Preziosi. Forse sarebbe più salutare inviare messaggini infilati nella zampina dun piccione viaggiatore... Sursum Corda!
Bruno G. Martini
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