(...) Notizie che, unici nel panorama dellinformazione cittadina, abbiamo dato. Rischiando di farvi arrabbiare, di sentirci dire che alcune verità è meglio nasconderle, di passare per «ansiogeni» o menagrami. Mentre facevamo sempre e solo i giornalisti. Un mestiere difficile che, fra le sue mille sfaccettature, non comprende quella dellesorcista che allontana le verità scomode con formule magiche, pozioni e pendolini.
Insomma - sia quando diamo notizie gradite ai nostri lettori, sia quando, al contrario, ci prendiamo sulle spalle il compito di scrivere verità amare o peggio amarissime - non facciamo altro che fare il nostro lavoro di giornalisti. Che, come dice il proverbio, sarà pure uno sporco lavoro. Ma qualcuno deve pur farlo. Queste pagine - che voi lettori contribuite in modo decisivo a fare forti, pugnaci e sempre più lette e interessanti - sono la dimostrazione in carta e inchiostro che, persino a Genova, unaltra informazione è possibile. Che un giornale, sia pure con la maiuscola e il corsivo, può fare il Giornale e dare le notizie, anzichè nasconderle. Può avere ragione, anzichè torto.
Lappello alla straordinaria famiglia dei nostri lettori è quello di sempre: ditelo anche a chi ancora non legge il Giornale, a chi non lo sa, a chi non ci crede. Regalate loro una copia o convinceteli a comprarla. Ne basta una. Poi si convinceranno da soli.
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