Giovanni Zamagni
da Istanbul
Il pilota del futuro è in realtà già una grande certezza. Marco Melandri, classe 1982, viene indicato come una bella promessa, il «dopo Rossi», ma è in effetti molto più di un giovane interessante. Un campionato del mondo già vinto in 250, con l'Aprilia nel 2002, Marco è alla sua terza stagione in MotoGP, e dopo due anni difficilissimi con la Yamaha, sta finalmente dimostrando il suo valore con la Honda del team Gresini. Cinque volte sul podio, due secondi posti alle spalle di Valentino Rossi, gli hanno permesso di conquistare anche la piazza d'onore in coabitazione con Nicky Hayden, anche se l'americano è virtualmente secondo perché ha vinto una gara.
«Se solo all'inizio della stagione - racconta - mi avessero detto che a due Gp dalla fine sarei stato qui a giocarmi largento mondiale, non ci avrei mai creduto. Invece nel team Gresini mi hanno messo nelle condizioni per rendere al meglio. Correrò per loro anche nel 2006».
Un traguardo per lei molto importante il secondo posto in campionato.
«Basta una gara sbagliata e ti ritrovi indietro in classifica. Siamo in quattro a giocarci il secondo posto: io, Hayden, Edwards e Biaggi, staccato di 11 punti. Edwards è quello più costante, ma anche il meno incisivo e credo che possa arrivare secondo solamente se uno di noi commette un errore. Biaggi è un'incognita: in Giappone è andato fortissimo, sembrava che il secondo posto fosse ormai suo, mentre in Australia non ha neppure finito il primo giro per una caduta. Hayden ha i miei stessi punti in classifica e lo vedo molto determinato. Io ho uno "zero" in classifica in più rispetto ai miei rivali, dovuto alla caduta in Giappone, dove ero stato tamponato da Valentino. Insomma, sono in credito con la fortuna...».
In Qatar si è giocato la vittoria con Rossi fino all'ultimo giro: è stata la gara più bella della sua vita?
«Probabilmente sì. Per la verità avevo goduto molto anche al Mugello, perché per la prima volta nella MotoGP avevo lottato per la vittoria, chiudendo la gara al quarto posto, ma a pochi secondi da Valentino. Come emozione, il Gp d'Italia è stato unico, ma in Qatar ho provato in tutti i modi a batterlo: ho dimostrato che se le cose vanno bene, ci sono anch'io».
Rossi è proprio imbattibile?
«È fortissimo. Penso però di essere l'unico ad aver provato a fregarlo in volata. Lui è il più bravo di tutti, ma io vorrei batterlo. Non dico che ci riuscirò, ma sicuramente ci voglio provare».
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