Mele e peperoni contro infarto e raffreddore: ma l'Italia ama di più le pillole

La spesa per frutta e verdura, 24,4 miliardi di euro nel 2008, è la metà di quella per i medicinali. Eppure, secondo l'Istituto superiore della sanità, con un maggior consumo di ortaggi si potrebbero prevenire diverse malattie

Mele contro la diarrea e anche per abbassare il colesterolo. Pesche, ricche di betacarotene, utili per lo stomaco. Peperoni, un concentrato di vitamina C e di calcio, ottimi per prevenire raffreddori e influenza. Peccato che, invece di affollare i mercati, noi preferiamo far la fila davanti ai banconi delle farmacie. Nel nostro Paese non c'è consapevolezza di quanto sia più vantaggioso, economicamente, un investimento in prevenzione: per le medicine gli italiani spendono infatti quasi il doppio rispetto alla frutta e verdura, il cui consumo potrebbe sicuramente favorire un minor ricorso ai farmaci.
L'allarme viene lanciato dalla Coldiretti e segue il rapporto Osmed 2008, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Dalla ricerca emerge che la spesa farmaceutica totale, comprensiva della prescrizione territoriale e di quella erogata attraverso le strutture pubbliche, l'anno scorso è stata di ben 24,4 miliardi di euro. Si tratta, sottolinea l'organizzazione, di un valore che è quasi il doppio della spesa per frutta e verdura fresche e per gli ortaggi surgelati. Nel 2008 le famiglie italiane hanno destinato per questi prodotti 14 miliardi, con un calo dell'acquisto medio per nucleo familiare del 3,1 per cento (378,7 chili per famiglia). Tutto ciò mentre, nello stesso anno, l'uso di medicine di fascia A è cresciuto del 4,9 per cento.
Tra i farmaci di maggior consumo, paradossalmente, quelli per le patologie relative al sistema cardiovascolare, gastrointestinale e a quello del sistema nervoso centrale sul quale la corretta alimentazione ha un impatto determinante. Un risultato che è confermato dai recenti studi scientifici dai quali emerge che la dieta mediterranea contrasta problemi cardiocircolatori, diabete, ipertensione e l'infarto e riduce la mortalita' del 9 per cento.
Le pesche, riferisce la Coldiretti, sono ricche di betacarotene hanno un rilevante effetto depurativo che incrementa la funzionalità dell'intestino. Le mele, per il loro modesto apporto calorico e per la prevalenza del potassio sul sodio, sono capaci di svolgere un'azione antidiarroica e di regolare la colesterolemia. Mentre le pere contengono zuccheri semplici (quasi tutto fruttosio), fibra, molta acqua e poche calorie e sono quindi adatte per gli intestini pigri e per chi vuole mettersi a dieta, grazie anche al loro buon potere saziante. I peperoni sono invece ricchissimi di vitamina C: 151 mg per etto, ma anche di vitamina A, di calcio e fosforo. Cento grammi di prodotto forniscono, peraltro, solo 30 calorie. Le zucchine, forniscono appena 14 calorie per etto e sono uno degli alimenti più digeribili da anziani e bambini, l'insalata conferisce volume e potere saziante con un apporto calorico estremamente limitato e assicura un forte contributo di vitamina E che protegge il sangue e le altre sostanze del corpo dalle intossicazioni da smog ed è molto valida per i disturbi di cuore e della circolazione.

Infine i pomodori: oltre a essere ortaggi dietetici per eccellenza, perché hanno solo 17 calorie per 100 grammi, regalano un buon apporto di fibre, vitamine e sali minerali in particolare fosforo, calcio e magnesio all'organismo.

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