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Memoria, Napolitano: "Attenti al nuovo antisemitismo"

Celebrando il "Giorno della memoria" il Capo dello Stato ricorda che le critiche a chi governa Israele sono legittime, ma condanna chi delegittima l'esistenza dello stato ebraico. Berlusconi: "Leggi razziali ferita ancora aperta". Santoro: "Sbigottito dalle parole di Frattini"

Memoria, Napolitano: "Attenti al nuovo antisemitismo"

Roma - Sono trascorsi sessantaquattro anni da quando le truppe alleate entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz e scoprirono l'orrore. Ciò che nessun uomo avrebbe mai potuto immaginare - l'annientamento sistematico dei propri simili - era stato fatto. La barbarie aveva raggiunto il suo apice. Eppure il ricordo di quella tragedia non è stato cancellato. Se ciò avvenisse sarebbe un ulteriore crimine. Imperdonabile. Oggi si celebra la "Giornata della memoria". Tutti sono chiamati a ricordare il sacrificio degli ebrei. Ma l'occasione dovrebbe essere propizia per ricordare anche tutte le altre vittime della barbarie umana, dai Gulag sovietici ai Laogai cinesi. Questi ultimi, purtroppo, ancora funzionanti. "Imparino i vivi dalla sorte dei morti": è l'iscrizione del monumento commemorativo posto nell'ex cortile dell'appello del campo di Mauthausen. Un monito da scolpire nella mente di ognuno di noi.

Napolitano: vigilare contro l'antisemitismo Celebrando il "Giorno della memoria" il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto riferimento alle "settimane drammatiche vissute con angoscia" degli scontri a Gaza e ha invitato a distinguere sempre con una "chiara e netta distinzione" le critiche che sono legittime a chi governa Israele e "la negazione, esplicita o subdola, delle ragioni storiche dello Stato di Israele, del suo diritto all’esistenza e alla sicurezza, del suo carattere democratico", cose che non devono essere messe in discussione. Nel ricordare la Shoah Napolitano avverte che "proprio in questi momenti deve farsi più forte la vigilanza ed esprimersi nettamente la reazione contro il riprodursi dell’antisemitismo, contro l’insorgere di nuove speculazioni e aggressive campagne contro gli ebrei e contro lo Stato ebraico".

Berlusconi: leggi antiebraiche "Le leggi antiebraiche sono ancora avvertite come una ferita profonda - scrive in una nota il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi -  inferta non solo alla comunità ebraica, ma alla intera società italiana, che perse improvvisamente una parte importante della propria storia. Migliaia di nostri concittadini, colti dallo sgomento e dall’incredulità, furono immotivatamente emarginati e privati della propria identità, dichiarati non italiani".

Leggi incivili e disumane "Purtroppo - prosegue Berlusconi nel messaggio - sappiamo come le tragiche conseguenze di queste leggi incivili e disumane abbiano portato a quella che i nazisti, nel loro sciagurato progetto, chiamavano "soluzione finale del problema ebraico". 

Uguaglianza e libertà "La determinazione a sanare quella ferita aperta nel 1938  - aggiunge il premier - ha fortemente contribuito ad ispirare l’Assemblea costituente nella scrittura della nostra Carta fondamentale, con la quale sono state delineate le basi di una democrazia che non consente che siano mai più violati i diritti e la dignità di ogni cittadino". "I principi costituzionali di uguaglianza e di libertà di pensiero e di religione - sottolinea Berlusconi - mantengano viva, sempre, la coscienza di quale debba essere la nostra strada".

Schifani: l'orrore cancellò civiltà europea Il presidente del Senato Renato Schifani ha proseguito sottolineando che memoria "significa riconoscere che quell’orrore si sviluppò nel cuore della civiltà europea, dissipando insieme alla dignità umana quel patrimonio di principi e di valori che quella medesima civiltà europea aveva faticosamente e coraggiosamente costruito. "Nel momento in cui, nella politica e nella società, si iniziasse a pensare al diverso da sé come un nemico da abbattere - ha avvertito - allora si porrebbero, come scrisse Vittorio Foa nella prefazione all’opera di Primo Levi, le premesse di una catena inesorabile, al cui termine c’è il lager".

Gattegna: oltre le divisioni politiche "È fondamentale" che la Memoria della Shoah "non rimanga pertinenza esclusiva del patrimonio storico e culturale ebraico, ma che venga proiettata all’esterno e, soprattutto, che sia condivisa". Lo afferma Renzo Gattegna, presidente dell’Unione comunità ebraiche italiane (Ucei) nel suo intervento al Quirinale. 

Frattini: l'antisemitismo in tv "La trasmissione di Santoro è l’esempio di quello che una televisione democratica non dovrebbe mai fare". Il ministro degli Esteri Franco Frattini torna sulle polemiche legate alla puntata di due settimane fa del programma Annozero dedicata alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, iscrivendola fra gli esempi di antisemitismo nei media. "L’antisemitismo che oggi si registra anche in Italia - dice Frattini - fa purtroppo parte di un linguaggio corrente addirittura dei mezzi di informazione e di alcuni attori politici che, forse per pura e semplice ignoranza, usano parole e toni che sconfinano nell’antisemitismo".

Gelmini: scuola luogo idoneo per ricordare "Sono consapevole che non c’è luogo più idoneo della scuola per trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della memoria". Lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. "In una società che va verso l’integrazione come la nostra, in un’Europa che trova il suo fondamento nella tradizione giudaico-cristiana, il ricordo di quegli eventi, unito alla diffusione dei valori della solidarietà, del rispetto reciproco e della non violenza che accomunano il nostro continente, possono aiutare - ha osservato il ministro - nella realizzazione di una pacifica convivenza per combattere il pregiudizio e il razzismo".

Radio Vaticana Il magistero di Benedetto XVI sulla Shoah è "inequivocabile", il Papa ha usato, in diverse occasioni, "parole inequivocabili" che "non lasciano spazio alcuno a quelle opinioni assurde nonché storicamente e moralmente inaccettabili che vorrebbero negare la tragedia della Shoah".

Lo ricorda oggi la Radio vaticana con un ampio servizio dal titolo "Non dimenticare mai la Shoah crimine inaudito della follia nazista: l’inequivocabile magistero di Benedetto XVI sullo sterminio degli ebrei".

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