"Meno di mille nomadi entro il 2011"

L’annuncio del sindaco Moratti al termine di un movimentato vertice di maggioranza con Pdl e Lega. "Abbiamo già fatto molto, grazie agli sgomberi è stata ridotta drasticamente la presenza di rom in città".  Non c’era il ministro Maroni, chiamato a decidere sulla nuova moschea

"Meno di mille nomadi entro il 2011"

«Meno di mille nomadi entro il 2011». Letizia Moratti prende ufficialmente questo impegno dopo il movimentato vertice di maggioranza a Palazzo Marino, in cui sono volate accuse del Pdl alla Lega. L’assessore regionale Davide Boni già rilancia: «Milano senza più nomadi. L’obiettivo è smantellare i campi rom del tutto, attraverso un tavolo che si riunirà di frequente. L’idea è la tolleranza zero». Il sindaco preferisce fare promesse realistiche anche su via Idro, dove i leghisti incoraggiano la sommossa contro il campo temporaneo di smistamento dei rom: «I cittadini hanno informazioni sbagliate. Ci saranno al massimo centocinquanta persone controllate».
Presenti al vertice il coordinatore del Pdl e ministro della Difesa, Ignazio La Russa, i responsabili cittadini del Pdl, Luigi Casero e Maurizio Lupi, il presidente della Provincia Guido Podestà, il capodelegazione della Lega in Regione, Davide Boni, il capogruppo in Comune, Matteo Salvini, il vicesindaco, Riccardo De Corato.
Grande assente il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha disertato l’appuntamento all’ultimo minuto, impedendo così il redde rationem che preparavano gli alleati del Pdl su moschea e sicurezza, questioni calde che vengono periodicamente riaperte dalla Lega. L’accusa mossa ai leghisti è di trovare accordi al tavolo di governo per poi disattenderli con proclami barricaderi di piazza. Nel mirino in particolare il “movimentismo” di Matteo Salvini, che da capogruppo in consiglio opera un po’ da libero battitore.
L’intenzione dei vertici del Pdl era di stringere all’angolo Maroni perché si assumesse la responsabilità di decidere sulla nuova moschea, legata a questioni di sicurezza e quindi competenza del Viminale. Un incontro tra il sindaco e Maroni è probabile per oggi, dopo il convegno dell’Anci a cui il ministro parteciperà questa mattina, dal significativo titolo «Ripartiamo dai Comuni, autonomie e responsabilità per far crescere il Paese». L’intenzione è di avere un colloquio faccia a faccia, proprio quel che ieri è stato impossibile.
Il sindaco difende la politica del Comune con i nomadi, che ha portato a una consistente riduzione delle presenze sul territorio cittadino: dal 2006 al novembre 2009 le persone nei campi regolari sono diminuite da duemila a milletrecento. «Abbiamo illustrato tutti i dati relativi agli sgomberi, che a oggi sono 164, con un alleggerimento complessivo anche delle presenze degli irregolari che sono diminuite in maniera molto significativa» spiega Moratti. E sembra dispiaciuta dell’assenza di maroni al vertice cui ha partecipato anche il ministro della Difesa, La Russa: «È un piano di lavoro che richiede un grande impegno e una grande coesione con le altre istituzioni del territorio e con il governo, ed era quindi importante avere una riunione per poter illustrare il lavoro svolto finora e condividere le prospettive per il lavoro ancora da svolgere».


Boni assicura cooperazione per il futuro: «Si è stabilito di convocare un tavolo frequente con l’obiettivo che è quello che ha già detto il ministro dell’Interno: lo smantellamento dei campi rom». Ma mette i paletti: «I fondi del ministero dell’Interno sono destinati allo smantellamento e riqualificazione delle aree. Non ad altro».

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