da Roma
La «caccia al tesoretto», i 37 miliardi di maggiori entrate fiscali 2006, è aperta da tempo. Chi li vuole per le pensioni, chi per il welfare, chi per mille altri interventi. «Ho appreso con grande soddisfazione la notizia comunicata dal viceministro Visco - dice al Giornale il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli - ma ancor di più la sua intenzione di ridurre la pressione fiscale. Auspico che si incominci subito, già dal 2007 perché bisogna far di tutto per spingere sul pedale della crescita, e laumento dei tassi dinteresse - osserva - non aiuta».
In Parlamento, Visco ha parlato di 8,6 miliardi di maggiori entrate strutturali, che possono essere destinate alla riduzione «in tempi brevi» della pressione fiscale (purché, ha aggiunto, «si tagli anche la spesa»). Che cosa ne pensa?
«Guardi, sono pronto a invitare il viceministro Visco a pranzo. Così gli potrò manifestare la nostra soddisfazione, aggiungendo che per noi il tempo della riduzione della pressione fiscale è già arrivato: è il 2007. Bisogna agire subito perché paventiamo, per le nostre imprese, una sorta di corto circuito fra laumento della spesa pubblica e la forte pressione fiscale. La riduzione della pressione fiscale non solo è coerente con gli impegni presi dal governo, ma disinnesca una miccia pericolosa. Dirò a Visco unaltra cosa: quando leconomia va bene le entrate fiscali crescono, e dunque bisogna riconoscere i meriti delle imprese. Sembra unosservazione scontata, ma non lho sentita negli ultimi giorni».
Anche i sindacati si stanno accorgendo che la Finanziaria ha insistito troppo sulla leva fiscale. Il segretario della Cgil constata che le tasse sui redditi da 1.200-1.300 euro, in realtà sono aumentate. Ed è ancora apertissima la questione delle pensioni.
«Il credito aperto dal sindacato alla politica fiscale del governo credo si stia chiudendo; le parole di Epifani lo dimostrano. Emergono dubbi profondi sul reale effetto redistributivo operato dalla Finanziaria. Quanto alle pensioni, credo che su un argomento così importante sia necessaria una seria concertazione, coinvolgendo tutti. Non ripetiamo gli errori della Finanziaria. Occorre una concertazione molto ampia se si vuole veramente garantire la stabilità finanziaria del sistema previdenziale in futuro. Se vogliamo evitare una eccessiva diminuzione delle prestazioni bisogna almeno mantenere lo scalone di Maroni. E sui coefficienti va fatta una pacata riflessione al tavolo delle parti sociali».
Presidente Sangalli, parliamo anche di economia. Dal vostro punto di osservazione, come va la crescita del 2007? Vi preoccupa laumento dei tassi?
«Ci preoccupa sì, visto che la ripresa è trainata dallexport e che invece la domanda interna non è certo entusiasmante. Laumento dei tassi produce due effetti negativi: non facilita la ripresa dei consumi da parte delle famiglie, che magari devono spostare risorse per pagare rete più elevate dei mutui casa; il secondo aspetto negativo è che il rialzo dei tassi concorre a generare aspettative poco promettenti sia nei consumatori sia nei titolari dimpresa. Raccomanderei perciò alle banche un atteggiamento di ragionevole prudenza nel trasferire il rialzo dei tassi sulla clientela».
Si apre adesso una stagione contrattuale delicata, che vi riguarda da vicino. Come laffronterete?
«Fra qualche giorno, il 14, affronteremo il primo incontro plenario coi sindacati sul contratto del commercio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.