Al mercato del bestiame l'euro resta uno sconosciuto

Al mercato del bestiame l'euro resta uno sconosciuto

Per qualcuno sono solo dei nostalgici. Per qualcun altro hanno semplicemente trovato un modo più pratico per continuare a fare affari. Fatto sta che i residenti di Ronchi, piccolo borgo non lontano da Cuneo, continuano a usare le vecchie lire. Succede nell'antico mercato del bestiame, qui il valore degli animali viene determinato solo con la valuta ormai priva di valore: si parte da 1.200 al chilo per arrivare a circa ottomila. Nelle contrattazioni l'euro non è mai esistito, perché la maggior parte degli avventori ha un'età piuttosto elevata e quindi si trova a proprio agio utilizzando il vecchio conio. Ma secondo Coldiretti ci sarebbe un'altra ragione dietro questa eccentrica trovata: le lire converrebbero a chi acquista perché durante la contrattazione i prezzi oscillano di mille lire e non di un euro, che di fatto equivale al doppio.

Ma cosa succede una volta raggiunto l'accordo sul prezzo? A quel punto entra in azione il convertitore che trasforma la cifra pattuita nella moneta unica. Insomma, in questo paesino piemontese il tempo si è fermato. Ma i suoi residenti sono comunque costretti ad accettare la realtà, fatta di euro e di prezzi decisamente più elevati rispetto al passato.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica