Con un prelievo di sangue i tedeschi guadagnano ventitre euro.
Succede nella clinica di Stoccarda dove il sangue non si dona, ma viene comprato e venduto. E non capita solo lì. Anche negli Stati Uniti si verifica lo stesso, lunica differenza sta nel listino prezzi sanitario: oltreoceano ogni «donazione a pagamento» va da un minimo di sei euro a un massimo di venticinque. A far variare il prezzo è la qualità del sangue offerto. Ma in base a cosa è migliore o peggiore? Rende di più o di meno? Sono piercing e tatuaggi che abbassano il valore della merce. Perché di merce si tratta e non è certo una sola.
Esiste un business internazionale che nasce a casa e punta tutto sul proprio corpo; a seconda di come lo si vede allo specchio e da come si intende valorizzarlo, può diventare un investimento o una risorsa.
Perché mentre cè chi è disposto a spendere una fortuna per averlo perfetto, curato, scolpito o voluminoso; per avere una taglia di reggiseno in più, delle labbra carnose o una chioma folta al posto della calvizie che avanza, cè chi è pronto a metterlo in vendita. E guadagnarci sopra: qualche spicciolo come cifre a molti zeri, legalmente o illegalmente, restando nel proprio Paese o viaggiando allestero per riuscire a far laffare.
Secondo uninchiesta del quotidiano inglese The Guardian, sono capelli, sperma, ovuli, latte materno, reni e midollo osseo i prodotti più gettonati di questo mercato del corpo umano. Ed ecco conti, soldi, cifre e numeri stampati su scontrini fiscali di ospedali e centri estetici, oppure persi in qualche scambio sottobanco, colto in flagrante o ancora sospetto, come il caso segnalato la settimana scorsa nel New Jersey. Parrebbe che un rene sia stato venduto clandestinamente per 150 mila dollari. In Pakistan, India e in molti Paesi del terzo Mondo, una persona è disposta a farsi asportare lo stesso organo per mille-duemila dollari. Cambiando parte del corpo e continente, per gli americani un campione di midollo osseo può valere anche 750 dollari, ma solo se aderisce alla procedura completa: 4 giorni in ospedale. Altrimenti dovrà accontentarsi di 200 dollari. Ed è proprio 200-250 euro la cifra degli ovuli in circolo nel mercato nero romeno, la più bassa in assoluto, considerando che in Inghilterra le donne possono anche «incassare» 3 mila euro, in India più del doppio e negli States anche 20 mila euro. Mentre sulla legalità della compravendita degli ovuli ci sono opinioni molto contrastanti, un mercato femminile, ricercato e senza alcuna controindicazione è quello del latte materno che viaggia sui 60 euro al litro. E per le mamme canadesi e americane sta diventando unottima fonte di guadagno: sono sempre più numerose quelle che si presentano alle banche del latte, ultima frontiera della commercializzazione del corpo, che fanno il paio con le banche del seme che promettono denaro facile agli uomini.
In Romania, sempre che la pratica sia legale, vale 35 euro a provetta. Però ancora una volta è negli States che le cifre salgono: arrivano a cento euro, ma sono anche più esigenti, perché solo gli under 45 possono presentarsi nei centri per vendere il proprio sperma. In alcuni centri non basta aver letà giusta, ma è richiesto superare test intellettivi ed essere in perfetta salute da mesi e mesi. Insomma: essere Superman.
Decisamente meno faticosa e impegnativa la candidatura per il mercato di chiome, capelli e parrucche. Il gruzzoletto che si può fare, e che molte studentesse si fanno, è sui cinque euro alletto.
Ovviamente, oltre al peso, contano colore, qualità, cura, lucentezza e, soprattutto, moda e tendenza.
Star e starlette disposte a pagare cifre stratosferiche per extension, seguite a ruota da giovani attente allultima novità e look, danno di sicuro una grande spinta al «settore» che in Russia e India aiuta ad arrivare a fine mese molte donne.
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