Mercato dell'auto fermo ai livelli di 36 anni fa. E non si intravede via d'uscita

Vavassori, presidente dell'Anfia: «Confidiamo nell'attuazione di provvedimenti a sostegno del mercato nei prossimi mesi»

Il mercato dell'auto a ottobre è fermo sui livelli di 36 anni fa. È il parere di Roberto Vavassori, presidente di Anfia, ai dati diffusi dal ministero delle Infrastrutture. «Siamo alla ventiseiesima flessione consecutiva, con volumi mensili di poco superiori a quelli di ottobre 1977 (93.027 unità) - afferma -. Se per l'anno in corso non è ormai più prevedibile un recupero delle immatricolazioni, confidiamo però nell'attuazione di provvedimenti a sostegno del mercato nei prossimi mesi, anche per riallinearci, in termini di volumi, agli altri maggiori mercati europei».
Nell'ambito della Consulta permanente dell'automotive, insediata presso il Ministero dello Sviluppo Economico lo scorso 24 ottobre come organo di governo del settore, Anfia, prosegue Vavassori, «in quanto rappresentante della filiera produttiva, si impegnerà in misura prioritaria per la messa in opera di una serie di politiche industriali ben definite, in grado di generare, a cascata, effetti positivi anche sul mercato.

In attesa di interventi concreti a questo livello, tra i provvedimenti di possibile e rapida implementazione per recuperare i livelli di immatricolazioni fisiologici per il nostro Paese, e senza contraccolpi per le entrate dello Stato, Anfia suggerisce la progressiva armonizzazione della fiscalità italiana a quella europea per le auto aziendali, sia in termini di periodo minimo di ammortamento, che di quota deducibile e detraibilità Iva, oltre a un importante lavoro di contenimento dei costi di possesso e di utilizzo dei veicoli - a partire dal carico fiscale - primo importante passo da compiere per rilanciare la domanda di mobilità nel nostro Paese».

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