Molti dei nostri grandi stilisti sono diventati dei giganti grazie alla generosità e alla voglia di mettersi in gioco degli imprenditori. Ma a partire dagli anni Novanta le possibilità di emergere dei giovani creativi sono andate assottigliandosi, sia perchè le risorse sono divenute sempre più scarse, sia per la crescente domanda dei fan di una professione tra le più ambite.
Oggi, ai tempi della crisi, sfondare è sempre più difficile e non sono sufficienti scuole, concorsi e stage per uscire dal mucchio. Ciò nonostante ci sono generose e pregevoli iniziative che consentono alle matricole più promettenti di mettersi alla prova sul campo. Grazie allo sforzo di alcune case di moda che aprono le porte alle migliori scuole per trasferire il loro sapere e attingere dalle menti più libere nuove energie. Per questa ragione ha particolare rilevanza l'iniziativa del Centro Estero Umbria che attraverso l'istituzione di un premio - Umbria Cashmere District Award - e l'apertura alle scuole internazionali, ha intrapreso un percorso interessante per promuovere la cultura del cashmere permettendo agli studenti più bravi di stare in azienda e conoscere da vicino la materia e le sue straordinarie capacità. Un modo intelligente per valorizzare le eccellenze di un distretto produttivo, quello umbro, con una forte tradizione e un'ambiziosa visione del futuro. Di recente tre giovani di una delle più acclamate scuole di moda del mondo, la Central Saint Martins di Londra, hanno ricevuto a Perugia il premio che offre loro la possibilità di fare uno stage e realizzare la propria idea creativa in tre aziende: Brunello Cucinelli, Lorena Antoniazzi Paolamela Cashmere.
La giuria che ha scelto fra diciannove partecipanti i vincitori della prima edizione del premio, era presieduta da Brunello Cucinelli e vedeva fra i suoi componenti Anna Zegna, Renata Molho e Marcella Gabbiano. I ragazzi, studenti del corso di maglieria, si sono presentati con bozzetti e piccoli campioncini ma il bello per Ashley Kang (Corea), Wilson Li P.K. (Hong Kong) e Carrie-Ann Stein (Inghilterra) arriva con la possibilità di stare nelle aziende per sei mesi. Le nostre industrie sono considerate all'estero il massimo per farsi un bagaglio di conoscenze. Non a caso gli allievi del Royal College of Art di Londra da alcuni anni vanno a scuola di sartoria negli stabilimenti della Brioni a Penne per apprendere l'arte del tagliare e cucire. Il lituano Marius Janusauskas, ultimo vincitore del premio Diesel nell'ambito di Its - International Talents Supports - concorso per giovani talenti che si tiene ogni anno a Trieste, si è aggiudicato oltre ai 25mila euro stanziati per promuovere il proprio lavoro, la possibilità di frequentare uno stage di sei mesi all'interno del Diesel Creative Team. Recentemente anche la Facoltà di Sociologia dell'Università degli Studi di Urbino «Carlo Bo» ha lanciato un master in Design della Moda in collaborazione con Dondup e con la partecipazione di altre note aziende italiane di moda per dare, come dice Massimo Berloni presidente e amministratore di Arcadia cui appartiene la Dondup, «una seria possibilità lavorativa ai giovani di talento che hanno una grande passione e tanta voglia di mettersi in gioco e perseguire il proprio sogno». Il percorso formativo si svolge con stage, didattica in aula e pratica presso aziende e laboratori sartoriali. La formazione è uno dei nodi cruciali per lo sviluppo della moda e per l'occupazione dei giovani.
In Umbria si fanno corsi per operatrici di maglieria specializzate nel cashmere. «Per l'ultimo bando sono pervenute 200 domande a fronte di una disponibilità di 14 addetti» ha sottolineato Luca Mirabassi, presidente del Sindacato Tessile di Confindustria Perugia e co-fondatore di Lorena Antoniazzi. Dopo la Saint Martin's, per il Cashmere District Award sarà probabilmente la volta di un'altra prestigiosa scuola di moda, la Parson School di New York, e poi forse Berlino.
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