Controstorie

Un mercato immobiliare influenzato dai fantasmi

A Hong Kong le case toccate dalla cronaca nera sono "maledette" e perdono il 60% del valore

Un mercato immobiliare influenzato dai fantasmi

Atterrare al Kai Tak di Hong Kong, con la pista che è un istmo tra mare e terraferma, è un'esperienza indimenticabile. Il suo skyline toglie il fiato per la maggiore concentrazione al mondo di grattacieli che sfidano la vertigine verticale e declassano le celebri architetture di North Michigan Avenue a Chicago e di Chome-Oshiage a Tokyo. Però, pur essendo una megalopoli avveniristica, con famose stravaganze tecnologiche e artistiche, Hong Kong conserva un volto lugubre e apotropaico. I suoi abitanti sono i più superstiziosi di tutta la Cina, i più pavidi al mondo davanti ai numerosi fenomeni paranormali. Si parla di bambini con poteri speciali, capaci di scatenare incendi, esistono gruppi di scienziati che hanno sviluppato, in segreto, la cibernetica extrasensoriale, squadre di ingegneri che, alla base, utilizzano la magia nera e il culto dei morti.

Hong Kong è una regione amministrata da Pechino, emancipatasi da un lungo dominio britannico, ma è politicamente allergica alle ingerenze di Xi Jinping, come dimostrano le recenti violente proteste, represse duramente. Tuttavia, ha un indice molto basso di criminalità: gli omicidi sono lo 0,2% su centomila abitanti (a Roma è cinque volte più alto e a New York venti), una percentuale, però, in un luogo dove passato e futuro sono uniti dal brivido di credenze su demoni che influenzano un mercato immobiliare da cento miliardi di dollari. Infatti, nel bigoncio di tutte le superstizioni, c'è la hongza, che in mandarino significa «maledizione che infesta» i luoghi in cui si è verificato un sanguinoso omicidio o suicidio: le autorità locali riconoscono che non si tratta di lenzuola svolazzanti, ma di presenze reali e minacciose. Negli ultimi anni la hongza è diventata un'arma a doppio taglio perché come fenomeno paranormale ha imposto i prezzi degli immobili di Hong Kong, fuori da ogni logica di mercato: una casa infestata può arrivare a perdere fino al 60% del valore. Chi la abita, oltre a essere testimone di fenomeni agghiaccianti, come le presenze aggressive che appaiono e scompaiono, subisce secondo il credo superstizioso locale anche una tremenda sfortuna.

Il canale d'informazione della CNN, edizione Regno Unito che, solitamente, caccia a pedate nel sedere gli autori di fake news, ha dedicato un lunghissimo servizio alle case infestate di Hong Kong, sottolineando che anche in Occidente un immobile, dove è avvenuto un fatto di cronaca nera, può risultare difficile da vendere. Ma il fenomeno europeo non ha, nemmeno lontanamente, la diffusione della megalopoli cinese. Basta un omicidio o suicidio in un palazzone da cento appartamenti, che tutti i loro proprietari vedono dimezzare immediatamente il valore della loro casa. La polizia sospetta di assassinii su commissione per speculare sul mattone e vendere in fretta. Esistono migliaia di cause legali contro ex proprietari colpevoli di avere nascosto le maledizioni domestiche. E le stesse agenzie di vendita sono condannate a risarcire gli acquirenti di hongza perché hanno omesso il macabro passato dell'immobile: lo consente una legge del 2004, pensata proprio per imporre alle immobiliari di avere un database ufficiale con le case maledette e chi non rispetta la norma, va in galera e chiude. Così, col favore della legge, centinaia di acquirenti hanno denunciato che, nelle loro prime notti, hanno visto di tutto: uno sconosciuto decapitato che guardava in salotto la tv urlando frasi incomprensibili; bambini che saltavano fuori dalle pareti, vittime in vita del coltello della madre, e lanciavano oggetti contro i figli dei nuovi residenti. Un proprietario, dopo essere stato spellato vivo per l'acquisto a Causeway Bay, quartiere lussuosissimo di Hong Kong, disse che l'anziana ex proprietaria, trucidata dal nipote tossicomane, tentò di buttarlo giù dalle scale. E la polizia ci crede e verbalizza.

In una città col più alto tasso di densità (7mila abitanti per chilometro quadrato), la legge riconosce la magia nera e punisce chi la usa per arricchirsi. Non c'è da stupirsi se un acquirente pretenda una clausola di rimborso dell'immobile qualora ci siano presenza malvagie.

Le superstizioni a Hong Kong fanno parte del vivere comune, Napoli al confronto in scaramanzia è una città cartesiana. Il quotidiano HKFP racconta che un ingegnere tedesco di una multinazionale aveva affittato per sei anni un appartamento nel tranquillo quartiere residenziale di King's Park. Prima di firmare il contratto, il venditore per non rischiare la galera, aveva spiegato all'ingegnere, che se la rideva di gusto, della maledizione che pendeva sull'immobile, funestato da un uxoricidio. Una notte l'ingegnere fu bruscamente svegliato da una signora con un martello conficcato in testa che lo fissava con disappunto, il giorno dopo restituì le chiavi e tornò ad Amburgo.

Esistono diversi siti con le mappe delle case hongza per supplire ai giornali cinesi che evitano sempre di scrivere l'indirizzo delle abitazioni in cui è successo un fatto di sangue. Così i database degli spettri aiutano il compratore a non rischiare di finire in una casa stregata. Le immobiliari per legge devono specificare se si tratta di hongza e ribassano il prezzo dell'immobile. Alcuni hanno pagato esorcisti, con risultati peggiori. Ci fu anche il caso di un inquilino che, per non essere sfrattato, si finse fantasma e finì arrestato.

A Hong Kong è meglio non scherzare con le maledizioni.

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