Perugia - Non è stata sottratta alcuna somma di denaro dalla casa di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia il primo novembre scorso. Lo sostengono gli inquirenti che smentiscono così alcune ricostruzioni emerse dalle dichiarazioni di Rudy Hermann Guede indagato con Raffaele Sollecito, Amanda Knox e Patrick Lumumba Diya. Il giovane ivoriano, in stato di fermo in Germania in attesa dell’estradizione in Italia, aveva dichiarato il 21 novembre scorso, in sede di accertamento della sua identità, ai magistrati inglesi, che lui la sera del delitto era in casa di Meredith, anche se non l’aveva uccisa né violentata. Nel verbale Guede racconta che quando lui e Mez sono entrati in casa lei "è andato nella sua stanza e ha aperto un cassetto vicino al suo letto al che si è accorta che mancava del denaro. Allora è andata a vedere nella stanza di Amanda se il denaro fosse lì. Amanda non era in casa". Guede aggiunge anche: "Meredith si è lamentata di Amanda perché quest’ultima fumava stupefacenti. Io lo sapevo, perché noi in occasione della mia prima visita lì, abbiamo fumato insieme stupefacenti".
Soldi rubati da Amanda per pagarsi la droga, quindi e il Corriere dell’Umbria, oggi, riporta la testimonianza di un pusher di Perugia che apparentemente rafforza la pista del denaro come movente: "Amanda non pagava più la droga", avrebbe dichiarato il testimone secondo il quotidiano ma gli inquirenti assicurano che dalla casa di Meredith Kercher non è stato portato via del denaro. Anzi sottolineano che alcuni elementi come il vetro della finestra spaccato e la confusione nella stanza di Meredith siano stati il frutto di una messinscena.
La mamma di Meredith: "Voglio giustizia" Non sembra diminuire l’interesse dei media internazionali per l’omicidio di Meredith. "La madre della vittima: vogliamo giustizia per Meredith". È quanto scrive il Daily Telegraph che dedica spazio allo sfogo della madre della ragazza uccisa. La madre di Meredith Kercher ha pianto dopo la sentenza del giudice, il quale ha stabilito che non ci sarà un ulteriore esame sul corpo della ragazza e ha dato il via libera per i funerali. Arline Kercher - sottolinea il quotidiano britannico - aspettava questa decisione, ma sostiene che il suo principale desiderio è quello di fare giustizia: "Non ce la dovevano portare via". Commentando la sentenza dalla sua casa di Coulsdon, la donna parla di "una buona notizia" che "dà un po' di tregua alla famiglia. Ma a questo punto - aggiunge la madre della vittima - siamo ben lontani dalla fine, c’è ancora tanta strada da fare.
La nostra famiglia non potrà trovare pace fino a quando la persona che ha ucciso Meredith non sarà rinchiusa in prigione. È una piccola consolazione, ma noi vogliamo giustizia per Meredith. Noi non riusciamo ancora a credere a ciò che è successo. È ancora duro ed estremamente scioccante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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