Far uscire la Germania da un periodo non certo facile, ricorrendo a una strategia di fatto basata su un metodo a due mosse: sviluppo e riduzione della pressione fiscale. Ecco, in estrema sintesi, la dottrina Merkel, quella adottata del cancelliere tedesco Angela Merkel (nella foto) e dal suo governo. Che a poco più di due mesi dal giuramento però, registra una crescita di critiche allinterno della Csu, il partito gemello bavarese dellunione dei cristiani democratici del presidente. «Merkel deve assumere una posizione univoca sui punti centrali del programma», è laccusa. E, dulcis in fundo, sul quotidiano Bild, deputati della Csu rivendicano il posto di vicecancelliere. Insomma, lo scontro politico sul risanamento è acceso. Un passo indietro.
Il cancelliere già in autunno aveva ribadito la sua volontà politica e di fronte ai detrattori, aveva difeso a spada tratta il piano: «Abbiamo scelto di focalizzarci su una piena crescita. Non ci sono garanzie che tutto ciò funzioni, ma per noi questa mossa rappresenta unopportunità», aveva precisato. Come a dire che risparmiare non basta. Obiettivo immediato, aveva fatto sapere, «dare impulso alla crescita e alla creazione dei posti di lavoro». Poi, proprio prima delle vacanze di Natale, ecco il nuovo impegno basato sull«alleggerimento». E dunque lannuncio di un piano da ventiquattro miliardi per ridurre le imposte alle famiglie ma anche alle imprese.
«Procederemo in due tappe - ha spiegato durante una conferenza stampa il cancelliere tedesco - che potrebbero realizzarsi nel 2011 e nel 2012, o nel 2011 e nel 2013».
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