Emissione di fatture per operazioni inesistenti. È questa laccusa da cui deve difendersi Valerio Merola, comparso ieri davanti ai giudici della III sezione penale come imputato. Stando alle indagini, in quanto amministratore di fatto della Showbusiness Srl avrebbe emesso fatture con importo superiore alla prestazione alla Jam Session (società a cui faceva capo il marchio Guru) per poi restituire parte di questi soldi in contanti. Il procedimento prende spunto dalla bancarotta della società di Matteo Cambi. Ieri in aula il conduttore televisivo ha negato la pretesa inesistenza delle operazioni o la sovrafatturazione e specificato che non è mai stato amministratore di fatto della Showbusiness di cui era socio e direttore artistico. A «puntare il dito» contro di lui era stato lo stesso Cambi che, nel corso di unudienza, aveva riferito come in una circostanza i soldi fossero stati consegnati direttamente a lui. Proprio in riferimento alle parole di Cambi, ricordate in aula dal pm di Milano Letizia Mannella, Merola ha espresso lipotesi, ricordando il periodo travagliato vissuto dal fondatore di Guru, che «non ricordi bene o abbia visione annebbiata di quel periodo». Il conduttore ha quindi ripercorso la sua collaborazione con il marchio. Un rapporto iniziato nel 2005, un anno definito «magico» da Merola, raggiungendo una visibilità massima.
Nacque poi un rapporto di collaborazione e di amicizia con Cambi, interrotta, precisa, «quando ho notato atteggiamenti un pò sconnessi del Cambi», una persona che in sostanza non era più lucida come quando laveva conosciuta. «Siamo sereni, - afferma il legale - riusciremo a dimostrare linfondatezza delle accuse».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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