Il metrò? Sarà sempre più sporco

Il metrò? Sarà sempre più sporco

Rischia di peggiorare la già precaria situazione igienica e ambientale di nodi di scambio strategici per il trasporto pubblico capitolino quali Anagnina, Ponte Mammolo e Laurentina. Il regolare servizio di pulizia, così come i posti di lavoro dei 16 dipendenti che lo garantiscono sono ora a rischio in seguito all’ennesima «avventurosa» gara d’appalto targata Atac. A far discutere infatti - oltre al bando con cui è stata affidata alla «Erg Limited» la realizzazione dei nuovi varchi elettronici nelle stazioni metro - c’è anche un altro maxi-appalto. È quello vinto lo scorso 23 febbraio dalla società «Lucente spa», una gara con una base d’asta di 1.875.000 euro e che la ditta con sede a Modugno, in provincia di Bari, si è aggiudicata con un importo netto di 1.781.962,50 per il servizio triennale di pulizia presso Anagnina, Ponte Mammolo e Laurentina, 29 parcheggi a raso (tra cui quelli dell’Auditorium di viale De Coubertin e Stazione Tiburtina), 5 parcheggi multipiano e 5 per i bus turistici (quali Farnesina e Osteria del Curato), oltre alle sedi societarie di via Ostiense, via Libetta e San Polo dei Cavalieri.
Atac spa bandisce la gara in qualità di unico committente e proprietario delle aree, subentrando, nel caso di Anagnina, Ponte Mammolo e Laurentina, al vecchio committente Cotral, che nel 2000 aveva affidato, sempre attraverso appalto pubblico, il servizio al consorzio Igs. Dal 1° aprile scorso quindi, la «Lucente spa» entra in carica nelle altre sedi previste dal bando, subentrando in qualità di unica affidataria alle ditte che garantivano il servizio («Centro Service» con 11 dipendenti e «Consorzio Venere» con 12), assumendone il personale così come previsto dall’articolo 4 del Contratto Nazionale di Lavoro. Ma per i 17 lavoratori della consorziata Igs «Giellepì srl», impiegati presso i tre nodi di scambio sopracitati, le cose vanno diversamente: la «Lucente» infatti rifiuta di assorbirli sostenendo che il cambio di committente (prima Cotral, ora Atac) la esoneri dal rispetto dell’articolo 4 del Ccnl. Una dura presa di posizione, quella della ditta vincitrice (con Atac che rimane in silenzio), che avvia un’aspra trattativa tra le parti e i sindacati presso la Direzione provinciale del lavoro e che finora, dopo tre incontri a vuoto, appare senza sbocchi con i 16 pulitori (dopo le dimissioni del diciassettesimo) di Anagnina, Ponte Mammolo e Laurentina costretti a lavorare in proroga fino al 31 maggio.
Duecentocinquanta ore lavorative settimanali contro le 482 ore attuali: questa l’offerta migliore finora avanzata dalla «Lucente» ai dipendenti della «Giellepì». Buio totale su chi si occuperà in futuro del decoro di capilinea già ora in condizioni difficili. Eppure lo stesso capitolato d’appalto, al punto 9.2.2, impone alla ditta vincitrice il rispetto del vigente Ccnl di categoria. Un capitolato che, almeno in relazione ai tre nodi di scambio, presenta numerose incongruenze rispetto al precedente bando della Cotral: ore e numeri di passaggi giornalieri per le singole lavorazioni non specificati, superfici dimezzate (6.220 metri quadrati di aree transito e parcheggio ad Anagnina previsti dal nuovo appalto contro i 12.

000 del vecchio), presidi dei bagni non previsti (come nel caso di Anagnina e Ponte Mammolo). Tutti servizi ora diventati «extra» e che prevedibilmente diventeranno oggetto di una successiva trattativa privata tra Atac e «Lucente».

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