Caro Granzotto, la settimana scorsa il Giornale ha riportato, giustamente con una certa enfasi, la notizia di una visita a sorpresa del neo presidente del Piemonte (oltre 4 milioni di abitanti), il leghista Roberto Cota, presso la sede distaccata della Regione a Roma, in via delle Quattro Fontane. Dopo aver trovato solo due impiegati su sette, il giorno dopo Cota si è infuriato ancora di più apprendendo che il fitto annuo si aggira sui 400mila euro. Si è così affrettato a inviare la disdetta e ha dato mandato ai legali di studiare una transazione per traslocare prima della scadenza, sbottando: «Un appartamento di due stanze, magari non in pieno centro, basta e avanza». Non la pensa così il presidente del Molise (320 mila abitanti), Angelo Michele Iorio del Pdl, che nel 2007 ha acquistato in via del Pozzetto, nel cuore di Roma a due passi dal Senato e dalla Camera, un secondo appartamento di 242 metri quadrati per la «modica» cifra di 4 milioni e 100 mila euro. Altri 800mila euro sono occorsi per lavori di ristrutturazione e lacquisto di arredi e attrezzature.
La nuova sede di rappresentanza si è aggiunta a quella che la Regione Molise già possedeva da tempo in via Nomentana, di 200 metri quadrati. Questultima risistemata di recente, spendendo alcune centinaia di migliaia di euro, evidentemente non era considerata abbastanza prestigiosa. Così ora gli uffici di rappresentanza a Roma sono due. Non solo. Il Molise dal 2005 ha anche una sede prestigiosa di 554 metri quadrati nella centralissima Rue de Toulouse di Bruxelles, acquistata per la «modesta» cifra di 1 milione e 600mila euro e un costo annuale di funzionamento di «appena» 300mila euro. Per altro, il Consiglio dei ministri il 13 maggio ha incluso il Molise tra le regioni (quattro) che dovranno aumentare le tasse a causa dellaltissimo deficit sanitario. Proprio alcuni giorni fa lei, dottor Granzotto, rispondendo a un lettore ha scritto che il Palazzo «alimenta quella spesa pubblica i cui nodi, prima o poi, vengono al pettine e quando ciò accade a piangere siamo chiamati tutti». Cosa risponderebbe oggi?
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Le rispondo che il presidente della regione Molise, Michele Iorio, dovrebbe imitare Roberto Cota, e farlo in fretta. Per la verità dovrebbero imitarlo tutti i governatori, magari andando oltre e cioè chiudendo le sedi di rappresentanza a Roma, Bruxelles e in (molte) altre capitali. Tutta roba costosissima e di nessuna utilità se non quella di compiacere le vanità campanilistiche. Perché mi dica lei se a Bruxelles, dove già risiedono (dovrebbero risiedere) gli europarlamentari molisani e dove lItalia dispone di due ambasciate, si renda necessaria anche una sub ambasciata molisana (col contorno di un buon numero di ben retribuiti sub diplomatici molisani). Lo stesso discorso vale, ovviamente, anche per Roma, che dista da Campobasso 360 chilometri, non 3mila e 600.
Certo, può lusingare assai il bravo Michele Iorio la mostra sul tombolo recentemente approntata nella sede di rappresentanza di Bruxelles, evento che ha «consentito al pubblico di avere piena cognizione di quei manufatti artistici che per secoli hanno fatto di Isernia una delle capitali europee di questa particolare tipologia di lavorazione a fuselli».
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