Mettiamo tutti e Totti dietro la lavagna

Palla al centro, rifacciamo le squadre. Non ci siamo. La prova della verità ha dato esito negativo sul piano del risultato. Tutti dietro la lavagna, dunque. Totti & Co., però, non hanno demeritato nella prima frazione, anche se i due tempi sono cominciati nello stesso modo. Ossia con una rete dell'Inter e un sigillo di Ibra-cadabra. Due docce svedesi. Fredde, precipitate sul gracile corpo giallorosso. Poi altri due schiaffoni.
L'Olimpico ha vestito l'abito migliore, quello elegante. Da sera. Ma a nulla è servito. La partita non era peraltro cominciata male, vantaggio interista a parte. I giallorossi erano stati grintosi e pericolosi. Totti sembrava tornato ai suoi livelli. Guidava i compagni e il pareggio si fiutava nell'aria, anche per via degli iniziali dubbi in merito alla posizione (di presunto off-side) di Ibra, sul primo gol. Tutto regolare, invece.
La Roma mai ha tirato i remi in barca. Ma non è stato sufficiente. Il fischio di Rizzoli al 45' pareva solo posticipare di qualche minuto l'uno a uno. Nulla di tutto questo. La Roma è allora svanita nel nulla. Ancora Zlatan, quindi Stankovic, l'ex laziale, infine Obinna. Un disastro.

Ancora una volta in questa stagione. La realtà è questa: il giocattolo si è rotto. Unica nota positiva, la tifoseria. Anche dopo il poker nerazzurro ha continuato ad inneggiare ai propri beniamini. Troppo poco per sorridere...

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