Mezz’ora. E l’autobus tra Genova e Pegli prende la via del mare

(...) era stata dell’ex assessore al traffico Arcangelo Merella, che ha iniziato a lavorarci un anno e mezzo fa. «La nuova giunta ha poi sposato l’iniziativa - conferma Lilli Lauro, delle relazioni esterne di alilauro, la compagnia armatrice che farà il servizio per conto di amt -. È un sogno che si avvera. Anche perché Genova sarà la prima città ad avere un servizio di trasporto intermodale. Tutti i mezzi, autobus, metrò, battello offriranno un servizio integrato». Il biglietto per salire a bordo è infatti quello ordinario di Amt, 1.20 euro. Così come validi saranno anche tutti gli abbonamenti. I battelli della Alilauro hanno una prua che si apre e consente l’imbarco e lo sbarco rapido dei passeggeri, oltre ai jet laterali che evitano l’uso delle cime di attracco. Perché finora non era ancora decollato il servizio? «C’erano dubbi e studi suli costi - spiega Lilli Lauro -. Però abbiamo calcolato che con 100 persone a viaggio, per sette viaggi andata e ritorno, i costi si coprono». E di viaggi ne sono già previsti fin da oggi otto, dalla mattina alle 6.30 alla sera. Andata e ritorno per pendolari e studenti, mentre sono allo studio anche le fermate intermedie.
La soluzione ha un unico inconveniente. Ed è quello legato alle condizioni del mare. Ma almeno chi viaggia con l’autobus galleggiante ha il vantaggio di sapere prima se potrà salire a bordo e, in caso affermativo, avrà la certezza di arrivare in orario. Non come accade quotidianamente su strade, autostrade e ferrovie. Dopo giorni terribili per il nodo autostradale infatti, anche i treni hanno vissuto giornate difficili. In coincidenza con i fine settimana di grande esodo, anche gli Intercity da Milano e Torino per le riviere sono stati presi d’assalto con carrozze senza posti liberi (nonostante sarebbe obbligatoria la prenotazione) e proteste per le condizioni di viaggio oltre che per i cronici ritardi. Non meglio se la passano quotidianamente i pendolari che arrivano a Genova da levante e ponente. È di pochi giorni fa la rivolta a bordo di un treno regionale da Savona che, all’indomani dello sciopero, viaggiava con molte carrozze fuori uso. Una situazione fin troppo nota a chi parte ogni giorno dal Tigullio. Il regionale delle 9.35 da Sestri Levante è sempre composto da otto vagoni, di cui la metà sono «fuori servizio» per mancanza di personale, uno è riservato alla prima classe e gli altri tre devono accogliere un numero di passeggeri sempre superiore ai posti disponibili. Ieri mattina, tra l’altro, anche il regionale 21032 da Nervi (alle 10.10) a Voltri, che dovrebbe fare un servizio cittadino è stato improvvisamente soppresso, aggravando i disagi dei pendolari.
Sul fronte autostrade intanto, si resta in attesa delle risposte delle società concessionarie, registrando anche le accuse della Regione nei confronti dei responsabili dei disagi e di chi concede «autorizzazioni scriteriate e arroganti» ai mezzi pesanti anche nei fine settimana. Ecco così che la strada del mare diventa più una necessità che un’alternativa. Con la speranza che il servizio possa essere esteso anche al levante cittadino.
Decisamente legato al tempo libero e alla valorizzazione turistica è invece il progetto di rendere navigabile il Brugneto, il lago artificiale creato come bacino di riserva idrica genovese.

Regione e Provincia hanno fatto un sopralluogo con i tecnici e i sindaci della Valtrebbia e si è deciso di elaborare un piano operativo da valutare ed eventualmente firmare entro settembre. Discorsi più «lontani» nel tempo rispetto al bus del mare che parte oggi, ma tutti con l’unico comune denominatore dell’acqua.

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