Cortina dAmpezzo (Belluno)La recessione si abbatte anche sui conti della parrocchia. E fa niente se si tratta di una parrocchia speciale, i cui clienti, pardon, fedeli, sono in gran parte dotati di portafogli milionari che, in teoria, potrebbero trasformarsi in altrettanti mecenati con un minimo contributo pro capite. La crisi è crisi anche se ti chiami Cortina dAmpezzo e se alla messa domenicale celebrata dal parroco decano, don Davide Fiocco, nella centralissima chiesa di San Filippo e San Giacomo, è facile incontrare i vari vip reduci da una tonificante sciata sulle Tofane o dallo struscio in Corso Italia. Dagli ultimi conti fatti dal consiglio pastorale è emerso un passivo piuttosto pesante, roba da un milione e mezzo di euro o giù di lì. Colpa, o merito, a seconda dei punti di vista, degli imponenti lavori di restauro che stanno restituendo allantico splendore questa piccola gemma della fine del 700. E, per risanare i conti, don Fiocco ha escogitato un piano: vendere lex hotel Villa Alessandra, in pieno centro.
Allora don Davide, chiediamo a questi fedeli vip di por mano al portafogli e sanare il bilancio?
«Ma noi non abbiamo alcun problema».
Ma, scusi, sul «Gazzettino» abbiamo letto che la sua parrocchia è sul lastrico...
«Esagerati».
...e che i motivi sarebbero legati a contrasti col Comune per via di un cambio di destinazione duso di Villa Alessandra. Non è così?
«Ma va là, col sindaco andiamo abbastanza daccordo e qualche volta prendiamo pure il caffè assieme».
Sì, ma i conti? Non cè un buco da un milione e mezzo?
«Prima si fanno degli investimenti e poi si fanno i conti. Se ne stanno occupando i commercialisti ma non ci sono problemi. I problemi ci sono solo se si va a parlare della questione sui giornali. Non credo sia la sede più adatta».
Ma le notizie sono vere...
«Non provengono dal sottoscritto ma, nella sostanza, sono vere. Solo che voi giornalisti tentate sempre di fare un polverone, specie nei titoli».
Sa, il fatto che a Cortina, la Perla delle Dolomiti, ci sia la parrocchia a rischio di bancarotta fa discutere...
«Macché bancarotta. Crede che le banche che hanno finanziato le nostre opere di restauro siano sprovvedute?».
No, evidentemente avranno avuto delle garanzie adeguate. Tipo lex albergo Villa Alessandra, valutato 20 milioni, che avete ereditato da Rosa De Zanna Menardi. Pare che dal cambio di destinazione duso di questo immobile potrebbero arrivare finanze fresche. È così?
«Ah sì, quella catapecchia. Ne stiamo parlando col Comune, credo che alla fine tutto si sistemerà».
Il sindaco, Andrea Franceschi, non pare molto disposto ad accogliere le vostre richieste. Sono in ballo diversi milioni di euro...
«Ripeto, la questione si sistemerà. Ma non sarò certo io a mettere in piazza queste questioni».
Sì, ma il debito pesa. Non crede?
«Ma ha visto dove sono andati a finire i tassi dinteresse?».
Be, sì, effettivamente sono molto bassi.
«Ecco, esatto. Creda a me, essere indebitati in questo momento è un affare».
Dicono, però, che tra i vari motivi di attrito tra lei e il sindaco ci sia pure il veto espresso dal primo cittadino su un maxi striscione pubblicitario dellAudi che vi avrebbe reso 400mila euro. È così?
«Non lo so, non credo. Non mi risulta che sia saltata questa possibilità».
Don Davide, che dice, lo facciamo un appello ai vip perché versino un contributo per il restauro della chiesa di San Filippo e San Giacomo?
«Ancora con questi vip.
Però un incremento delle offerte farebbe comodo...
«Non sono argomenti da sbandierare sui giornali».
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