Da Michelin a Bmw consigli per la sosta

Maurizio Bertera

da Milano

Considerando la sempre maggiore diffusione dei «navigatori» installati di serie, dei sistemi in aftermarket e dei Gps portatili, erano in molti a pensare che le classiche guide cartacee con le indicazioni di alberghi e ristoranti sarebbero andate in disuso. Invece vendono ancora molto e, soprattutto per quanto riguarda la parte culinaria, non sono mai state così popolari e attese. Non bisogna sorprendersi: se i sistemi elettronici, che spesso hanno in memoria il posizionamento dei locali, permettono di arrivare serenamente a destinazione, resta fondamentale per i viaggiatori essere aiutati nella scelta. E il formato delle guide, qualcuna più qualcuna meno, consente in ogni caso di tenerle comodamente a bordo. Il vero problema non è decidere in quale hotel dormire o in quale trattoria pranzare, ma scegliere una delle innumerevoli guide in edicola. Non ci sono dubbi che la Guida de l’Espresso (cm 13x19,5-2.600 ristoranti) sia ormai la più considerata dai gourmet, ma non ha vere indicazioni per raggiungere i locali, salvo la distanza della città in cui si trova la meta dai capoluoghi di provincia e una cartina su scala regionale. Quella del Gambero Rosso (cm 13,5x23-1.564 locali) segue il sistema della «rivale», ma ha una carta d’Italia in scala 1:1.000.000 con tutte le località citate nelle pagine precedenti e spezzata su più pagine. La Guida Oro «I ristoranti di Veronelli» (cm 14,5x19,5), oltre ad allargare l’orizzonte (Ticino, Engadina, Istria, Slovenia e Tirolo), vanta una serie di cartine finali e segnala l’uscita autostradale più vicina per i 2.128 locali recensiti. Per chi va a caccia di posti economici c’è Osterie d’Italia (cm 12,5x22-1.700 locali): ma senza una buona cartina o un navigatore, è dura trovare le buone «soste» indicate da Slow Food. Sin qui le guide che si limitano al cibo. Con la «Rossa» Michelin entrano in gioco gli hotel: 4.100, dal 5 stelle al bed&breakfast che si uniscono a 300 agriturismo e a 2.700 ristoranti. È indiscutibile la funzionalità: il formato (cm 11,5x19,5), le 140 piante di città, gli indici, la mini-scheda di tutte le località, le distanze chilometriche, i numeri telefonici per avere informazioni sono utili a chi viaggia spesso. Non c’è da stupirsi, pensando alla validità del sito www.viamichelin.com che non fa che riportare sul computer le indicazioni della guida cartacea. Molto attenta alle esigenze dei guidatori è anche la Guida d’Italia Bmw, giunta alla 16° edizione: negli ultimi anni è decisamente cresciuta dal punto di vista qualitativo, andando ben al di là del logico ausilio per l’utenza di casa: dalla rete vendita al servizio assistenza e al mondo Bmw. Sul fronte gastronomico, servendosi dei giudizi di Gambero Rosso, Espresso e Michelin, è diventata una «summa» del meglio: così sono nati i Top 6 delle Guide e i Top 10 della Guida Bmw dove è stato premiato il San Domenico di Imola come ristorante dell'anno. Ma il volume firmato dalla casa bavarese (formato cm 14,5x21) ha il pregio di essere anche molto ricco di informazioni. Al di là delle brevi recensioni di 1.680 alberghi e 1.

240 ristoranti, quasi tutte le località vengono presentate brillantemente in poche righe e per le principali non mancano indicazioni per lo shopping goloso.

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