Milan-Juve, primo faccia a faccia Ibra vuol farsi perdonare la follia

Lo svedese in coppia con El Shaarawy. Bianconeri con Del Piero e tutti i nuovi

Milan-Juve, primo faccia a faccia Ibra vuol farsi perdonare la follia

Milan e Juve, a voi due. Comincia stasera, nel gelo, tanto per cambiare, di San Siro, la prima delle prossime tre sfide che possono e devono stabilire il primato del calcio italiano, in coppa Italia e in campionato. Valgono una finale con vista sul trofeo e uno scudetto: un autentico tesoro insomma. Il primo appuntamento a San Siro (prevendita fiacca, molti appelli milanisti ai tifosi, prevista l’apertura dei primi due anelli), in omaggio all’antico fair-play tra i due club («il Milan è il nostro miglior nemico» la definizione coniata da Moggi ante Calciopoli), nasce in un clima di apparente tregua e rispetto del bon ton.

Da Milanello Allegri chiosa così il polverone sugli arbitri sollevato da Marotta dopo la sfida col Siena: «Il Milan, sull’argomento arbitri, ha un’altra linea». Smentito, dalla stessa fonte, l’agenzia Ansa, l’utilizzo del sostantivo “stile“ che aveva insaporito la polemica con un bel pezzo di peperoncino. Stile o linea, la sostanza dell’intervento di Allegri non cambia: la Juve si lamenta e prova a speculare, il Milan invece no, sopporta anche errori grossolani tipo il rigore di Lazio-Milan. L’arbitro Mazzoleni, internazionale, designato per l’occasione, può soddisfare il dg juventino ed evocare, per i milanisti, il clamoroso abbaglio di Firenze (un gol cancellato a Seedorf). Correzioni a parte, è stato l’inizio del duello rusticano, scandito finora da qualche studiato aggettivo («furbacchione» quello usato da Galliani e riservato al nascondino di Antonio Conte), destinato a proseguire fino alla sera del 25 febbraio, che è poi il sabato del giudizio tricolore.
Per il ritorno della semifinale di coppa Italia (21 marzo) c’è ancora tempo: con quel numero di infortunati da recuperare, potremmo magari vedere un altro Milan, completo nel reparto sottoposto a un vero salasso, il centrocampo.

Anche sul tema più sensibile di queste ultime ore, lo schiaffo di Ibrahimovic, da Vinovo è arrivato una sorta di “no comment“ deciso a tavolino, «mi occupo dei problemi di casa mia» la frase di Conte su squalifica ed eventuale ricorso, mentre Allegri ha provato a sdrammatizzare («Zlatan ha difeso Nocerino, l’ha visto piccolino, putroppo ha commesso un gesto non bellissimo») prima di chiosare in modo malinconico la vicenda. «Ibrahimovic ha pagato un po’ per tutti» la sua convinzione che è anche il parere del club e dello spogliatoio. Tanto che la linea difensiva dell’avvocato Cantamessa punterà proprio su questo tasto: se il procuratore federale non ha segnalato il gesto di Aronica (schiaffo rifilato a Nocerino) non considerandolo violento, non può essere catalogato come violento lo stesso gesto commesso da Ibrahimovic (schiaffo ad Aronica).

Ibrahimovic avrà ancora una volta tutti i riflettori puntati sulla sua gigantesca sagoma. Perchè, essendo squalificato in campionato, deve giocare in coppa Italia, al fianco di El Shaarawy magari. «É uno che sposta spesso e volentieri gli equilibri» il riconoscimento di Conte che ha reso omaggio al talento, non certo al temperamento dello svedese, consapevole di aver commesso una vera cassanata e pronto, dicono i suoi sodali, a porre rimedio in qualche modo al grave comportamento.

Il Milan è sempre conciato, «ma non siamo in crisi» la precisazione di Allegri, appena 19 i disponibili, l’ultimo della lista è Cristante, un ragazzino della Primavera, la Juve invece per scelta ha deciso di dare spazio a qualche nuovo arrivato, Borriello, Caceres e Padoin, in particolare, oltre che a Del Piero e al portiere Storari, battezzato titolare in coppa Italia dallo stesso allenatore.

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