La prima volta di Paolo Tagliavento, 38enne arbitro internazionale di Terni, nel derby della Madonnina è di quelle da ricordare, purtroppo per lui in modo negativo a dimostrazione che la scelta del designatore Stefano Braschi non è stata affatto azzeccata. Era partito bene Tagliavento perchè, dare un rigore dopo appena cinque minuti, evidenzia una grande concentrazione e attenzione. Contro poi la squadra che gioca in casa, guarda caso quellInter che nello scorso 20 febbraio bastonò contro la Sampdoria con le due espulsioni di Cordoba e Samuel dopo nemmeno mezzora. E sotto la Curva nord, proprio quella nerazzurra, ma lintervento di Materazzi che aggancia nettamente il piede sinistro di Ibrahimovic, è da rigore per tutta la vita. Buona anche la prima ammonizione comminata ad Abate che, dopo il richiamo per un primo intervento a mani in faccia su Etoo, al 10 si ripete ancora sul camerunense trattenendolo per il braccio e per la maglia.
Rischia anche Gattuso che viene subito dopo richiamato per un intervento deciso su Sneijder e al 18 per Ringhio arriva il cartellino giallo per una seconda brutta entrata sullolandese. E qui sinnesca il giallo, non tecnico o disciplinare, perchè Gattuso non placa la sua furia agonistica anzi, al 30 strattona Lucio e al 38 abbatte ancora il malcapitato Sneijder meritandosi, secondo il regolamento, un secondo giallo che invece il buonista Tagliavento non gli mostra. Con gli interisti che accerchiano il fischietto umbro e Stankovic che gli mette sotto il naso la mano aperta per evidenziargli i cinque falli commessi dal rossonero, in una sequenza logica che parte dal richiamo, passa per lammonizione per concludersi con lespulsione.
A dare una mano allarbitro ci pensa nellintervallo Massimiliano Allegri che manda in campo Pirlo al posto di Gattuso. Mossa azzeccata perché evita al Milan di giocare la ripresa in dieci: Tagliavento aveva chiaramente detto a Gattuso che al primo fallo lavrebbe espulso. Il fattaccio al 14 della ripresa quando Abate e Pandev vengono letteralmente alle mani, si spintonano, cadono a terra, si insultano, insomma, logica vorrebbe un bel cartellino rosso per entrambi. E invece lineffabile Tagliavento li ammonisce (e Abate, al secondo giallo, lascia il Milan in dieci).
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