Milano capitale mondiale del vino

Paolo Marchi

Da domani a mercoledì, Milano celebrerà alla Fiera di Rho MiWine, www.miwine.it, seconda edizione di una esposizione professionale del vino e dei distillati che il capoluogo lombardo aveva già svogliatamente seguito due anni fa quando si tenne nei padiglioni della vecchia fiera. Il flop del 2004 fu tale che tutto venne azzerato, tanto che adesso è in pratica un esordio-bis.
Un paio di punti fermi, a iniziare dal più pratico: il MiWine non è aperto al pubblico, sia quello appassionato e competente sia a sbafatori tendenti all’ubriacone, ma solo agli operatori del settore. Questo lo distingue immediatamente dalla più importante manifestazione italiana del settore, il Vinitaly ogni aprile a Verona. La popolarità dell’evento veronese è tale che da tempo coniuga la qualità alla quantità, con un elefantismo che porta soldi ma che certo non giova allo svolgimento quotidiano dell’appuntamento, una maratona che ben pochi concludono freschi e sorridenti.
Il MiWine punta alla voce qualità e non fa corsa alcuna sul gigante di Verona (con il quale, si sente dire sottovoce, potrebbe sviluppare delle clamorose sinergie). Ha detto Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato di Fiera Milano: «La nostra rassegna punta a diventare l’alternativa al VinExpo di Bordeaux», la prestigiosa fiera francese che si celebra ogni anno dispari così come il MiWine ogni anno pari. Ma la risposta italiana non erige ostacoli alla presenza straniera, non frammenta gli interventi di nazioni vinose che possono dare fastidio al padrone di casa. Anzi Milano la incoraggia perché si propone come la piattaforma europea del vino, il posto dove le aziende di casa nostra si mettono in mostra per i buyers internazionali e quelle straniere sanno che se si presentano sono accolte favorevolmente. Quest’anno l’incidenza straniera sarà del 40% su un totale di 776 espositori contro i 500 di due anni fa. Per inciso, la Lombardia da sola pesa per 92 cantine cosa che ha portato Viviana Beccalossi, vice-governatore e assessore all’Agricoltura, a ricordare come «il vino lombardo è una realtà assoluta, un motivo di orgoglio per l’intera regione».
E su Rho convergeranno esperti e figure da Germania, Gran Bretagna, Belgio, Scandinavia, Russia, Svizzera e Grecia pensando all’Europa; Cina, Taiwan, Corea del Sud, Giappone e Singapore a livello di Asia; infine Stati Uniti, Canada, Argentina e Brasile i top per le Americhe. Esporranno invece aziende di Australia, Stati Uniti, Cile, Argentina, Jamaica, Ungheria, Francia, Germania, Portogallo, Spagna, Grecia, Irlanda, Austria, Olanda, Romania, Scozia, Slovenia e Sud Africa. L’Italia risponderà in particolare con Campania, Sicilia, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Marche; la Toscana col consorzio del Brunello di Montalcino e le Donne del Vino con uno spazio in rosa che vedrà una settantina di cantine.
Ma il MiWine non è solo la parte «wine», vino. C’è anche la metà «Mi» come milanese, dentro la città, grazie alle iniziative in cui si articola il MiWine in the City. L’elenco degli appuntamenti è sterminato e facilmente consultabile nel sito dell’evento. I due momenti più golosoni per la cittandinanza sono le degustazioni presso le enoteche riunite in Vinarius, www.vinarius.it, i posti selezionati dalla rivista RistorArte per Vino nel Piatto. Prima l’elenco delle enoteche dove sono previste degustazioni speciali: in Milano Cantine Isola in via Paolo Sarpi 30; El Vinatt Renè in via Tolstoj 49; Enoclub in via Friuli 15; Cotti in via Solferino 42; Iemmallo in Cardinal Borromeo 7 e in Vitruvio 11; Peck in via Spadari; Ronchi in via San Vincenzo 12; Arte del Vino in General Fara 25; Vino Vino in via Speronari e in corso San Gottardo 13. E ancora Calò in via Parini ad Arluno; Maggiolini in via Novara a Bareggio; Cattaneo in via Monte Grappa a Carate Brianza; Pippinato in via Gramsci a Ceriano Laghetto; Colombo in corso Libertà 104 a Cesano Maderno; Enopassione in via Ferravilla 24 a Desio; Longo in corso Magenta 54 a Legnano; Al Convegno in via Cattaneo 53 a Lissone; Enopolio in via Liguria a Seregno; infine Incontri Divini in via Vincenzo da Seregno a Seregno.
Vino nel Piatto vedrà il vino tra gli ingredienti top nelle cucine di diverse insegne di Milano, dolci compresi: Anadima in via Pavia; Bottiglieria Moscatelli in corso Garibaldi 93; Cibo...

enò in via Schiaffino 21; Dulcis in fundo in via Zuretti 55; Eda in via Filippino Lippi 7; Farinella in Largo Cairoli angolo Buonaparte; Frantoi Celletti (è anche pizzeria) in via Zuccoli 6; Gustibus in via Lorenteggio 269 (è aperto solo a pranzo); Innocenti Evasioni in via privata della Bindellina; La Brisa in via della Brisa 15; la panineria Crocetta in corso di Porta Romana 67 (è alla Crocetta); L'Ape Piera in via Lodovico il Moro 11; La Tavernetta da Elio in via Fatebenefratelli 30; Mama Cafè Restaurant in via Caminadella 7; Nectar in via Friuli 7; Osteria della Vecchia Lira in largo la Foppa 5; Pupurry in via Bestini 25; Quattrocento in via Campazzino 14; Teatro 7 in via Civerchio 9; Utz in via Solferino 48; La Cantina di Manuela in via Frua 12 a Saronno e il Vico della Torretta in via Milanese 3 a Sesto San Giovanni. E ci sarà pure Wine Tip, www.winetip.com, quelli di In Anteprima, con diversi cin cin in una dozzina di enoteche.

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