Siena scuote l'albero della classifica, segna 100 punti contro il Biella - strangolato a 65 dalla difesa migliore del campionato - pur secondo in classifica che ora guarda i campioni ancora più da lontano, insieme ad Udine che ha espugnato Rieti con un Penberthy scatenato (25) e Montegranaro che ha scavato nella crisi dell'Armani, sotto di 21 punti nel terzo tempo, dopo aver subito un parziale di 22-8 nel secondo.
Milano nell'acqua fredda come la Benetton che si è mangiata, come al solito, un bel vantaggio (14 punti) contro Roma che, finalmente, ha avuto qualcosa da Allan Ray (19), Hawkins (14), oltre al solito Stefansson (14), oltre ad una buona difesa, la chiave della partita, oltre ai rimbalzi (28-33), che ha evidenziato i limiti di Treviso al quale non è bastata la disciplina di Atsur (15), oltre al solito Soragna (13) per nascondere la crisi. Nulla ha potuto il nuovo innesto De la Fuente, mentre Gigli e Mordente proprio non ingranano e Chalmers (15) non riesce a dare un senso al gioco. Questa Benetton che non tiene i vantaggi anche importanti ha qualcosa nella testa e forse anche nel manico.
Dopo aver registrato la vittoria oltre i 100 punti di Avellino che, finalmente, si ritrova anche davanti alla sua gente rimontando grazie a Marques Green (33), Smith e Williams, e il successo di Pesaro su Cantù - 41-26 dopo 20', ma 58-52 nel terzo tempo con Woods scatenato contro Hicks (24) protagonista della serata - bisogna tornare sul disastro di Milano. L'Armani che ha ritrovato Gallinari (12), che ha visto Watson reagire a rimbalzo (15 come i punti segnati), è sparita nei due tempi centrali e la rimonta finale dice poco. Ieri Caja non ha potuto utilizzare Tourè e Gadson, ufficialmente malati, ma, come tutti sanno, già con le valigie in mano visto che si aspettano soltanto le firme di Booker e Katalynas per sostituirli. Solito disastro difensivo con Jobeil Thomas (25) mattatore insieme a Ford (19). Certo i 4 punti in classifica dopo 8 partite, gli stessi della Benetton, dovrebbero preoccupare, ma sembra che nessuno se ne interessi e la partita con Malaga al Forum di mercoledì sarà unaltra occasione per sbattere la testa contro il muro e contro Scariolo, l'allenatore che tutti volevano, ma che ha capito prima degli altri che non c'era spazio per lavorare.
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