Milano Filmati in ospedale gli uomini del racket del caro estinto

MilanoIl racket del caro estinto continua a prosperare, nel milanese a dispetto delle recenti inchieste della magistratura. Frediano Manzi, presidente di Sos Racket e Usura, si è infilato in un paio di ospedali con una micro camera in tasca, documentando l’impegno dei necrofori a indirizzare i parenti dei defunti verso questa o quella impresa di onoranze funebri. Un pratica che nel 2008 aveva portato a 41 arresti tra impresari e operatori di camera mortuaria che si erano divisi gli ospedali di città e provincia dopo una guerra a colpi di bombe, bottiglie incendiarie e pistolettate. Manzi si è finto parente di una malata terminale e si è recato alla camere mortuarie dell’Humanitas di Rozzano e del Policlinico di San Donato, per astro gestite da ditte esterne. In entrambe le strutture gli operatori di sono offerti di «aiutarlo» mentre, per legge, dovrebbero fornire la lista completa delle aziende operanti in zona. All’Humanitas il necroforo ha fatto entrare l’impresario nell’obitorio per iniziare la trattativa, altra cosa vietatissima, mentre il suo collega di San Donato l’ha accompagnato fin dentro gli uffici. Qui il titolare ha precisato di aver vinto un appalto comunale, che in realtà non esiste, e ha prospettato tra i «servizi» anche la vestizione della salma, compito invece degli addetti all’obitorio. I video sono stati poi messi in rete e sono subito arrivate le reazioni dei due ospedali.

Ma mentre il Policlinco ammetteva le responsabilità, disponendo l’allontanamento dell’operatore infedele e chiedendo spiegazioni alla ditta che gestisce l’obitorio, all’Humanitas hanno definito «assolutamente infondate» le accuse di Manzi.

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