È unarea urbana da anni alla ricerca di una nuova identità, su cui il capoluogo lombardo gioca una partita importante, già evidenziata nel documento «Ricostruire la grande Milano» che il Comune ha pubblicato nel 2000. Un tempo occupata dagli stabilimenti industriali della Magneti Marelli, larea denominata «Adriano 81» è al centro di un progetto di riqualificazione da parte dellomonima società posseduta pariteticamente da Aedes e Gefim: 306mila mq pronti a guadagnare un assetto complessivo capace di interagire, come sottolineano gli architetti Paolo Caputo e Valentino Benati, «con i grandi sogni della città: residenze e attività commerciali e terziarie, ma anche potenziamento e ricuciture della viabilità esistente, scuole per linfanzia, un centro per anziani integrato da un centro culturale, una residenza universitaria, un centro per lo sport e il tempo libero dotato di piscine e strutture per il benessere». E poi, un esteso sistema del verde, costituito da un grande parco pubblico di 154.200 mq.
«Due sono i punti del nostro impegno - dice Luca Castelli, ad di Aedes -: la progettualità nella conversione dei siti industriali votata al miglioramento della vivibilità, così come allaspetto architettonico della città; lattenzione alle nuove tecniche ecocompatibili e per il risparmio energetico, a cominciare dalluso del fotovoltaico. Adriano ne è lesempio più chiaro e lo stesso si farà per Rubattino, destinato a parco commerciale». Un filone nel quale si collocano pure i regional shopping center urbani pianificati a Napoli e Roma.
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