I suoi assessori si sono già messi l’anima in pace: «L’8 giugno sarà un brutto risveglio». Gli ex alleati dell’Unione, i Comunisti italiani, girano il coltello nella piaga: «Paga cinque anni di promesse mancate e la continua rincorsa su temi cari al centrodestra». Lui, Filippo Penati, per riconquistare la Provincia di Milano cinque anni dopo evita di stampare il simbolo del suo Pd sui manifesti elettorali, ché il partito più che fare da traino in queste ore pare rallentare la corsa, e spera nel ballottaggio. I sondaggi raccontano un’altra storia, però.
Quello eseguito da Euromedia research per esempio dice impietoso che lo sfidante del Pdl Guido Podestà viaggia sul 49,6 per cento, e che il centrodestra, Pdl più Lega, tocca quota 56, contro il 43,4 di Penati e il 33,5 della sua pur ampia coalizione, dal Pd all’Idv ai Verdi passando per la lista Sinistra per la Provincia. Beffa oltre al danno, i pochi consensi che raccoglierebbe la lista personale del presidente: lui l’ha voluta fortemente, le previsioni però dicono che raccoglierà meno dell’1 per cento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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