Cronaca locale

«Milano young», firma le borse per far studiare il terzo mondo

L’onlus, nata dopo la tragedia dello Tsunami, dall’idea di nove ragazzi dal cognome famoso ha realizzato con Gilli una collezione per raccogliere fondi

«Milano young», firma le borse per far studiare il terzo mondo

Paola Bulbarelli

Questa sera ne mancherà uno. Otto su nove. Francesca Versace è infatti impegnata in un importante esame a Londra e ben si sa quanto l’università inglese sia severa: se manchi ripeti l’anno. Ma gli altri magnifici otto della Milano Young (Barbara Berlusconi, Nicolò Cardi, Nathalie Dompè, Geronimo La Russa, Paolo Ligresti, Mauro Pagani, Micol Sabbadini, Giulia Zoppas mirabilmente immortalati da un maestro qual è Bob Krieger che ha regalato ai ragazzi l’intero servizio fotografico) ci saranno tutti a tenere alta la bandiera della organizzazione benefica che hanno voluto a tutti i costi quando è successa la tragedia dello tsunami. «Un momento terribile – spiega Barbara Berlusconi - che ci ha messi di fronte a una realtà di dolore globale in cui ogni individuo ha provato il desiderio di sostenere e aiutare le popolazioni colpite». Allora si mossero in tanti. E in particolare i giovani. «La consapevolezza di quanto è successo – continua Barbara - ci ha spinto a unirci e a dare vita a Milano Young: il nostro obiettivo è quello di continuare a operare concretamente, con ulteriori iniziative dirette a situazioni di emergenza o difficoltà, per poter dare a altri giovani sostegno e speranza». Milano Young sta alacremente lavorando per l’associazione «Borse di studio Matteo Cavenaghi». Si vuole dare ai giovani del Terzo mondo l’opportunità di diventare soggetti preparati professionalmente e eticamente per svolgere un ruolo attivo nel loro paese d’origine. Ci si riuscirà grazie alla vendita delle bellissime borse Gilli con una collezione preparata ad hoc e intitolata «Gilli per Milano Young» (già a disposizione da stasera durante il cocktail nel negozio di via Spiga e offerto da Tea rose). La mission di Milan Young, che ora si è costituita in onlus, continua. «Anche se siamo giovani - dice Geronimo La Russa - sentiamo l'esigenza di dire la nostra e di fare concretamente del bene. Ci stiamo provando». Certo le iniziative di Milano Young non terminano qui. «A ottobre organizzeremo una grande festa – racconta Nathalie Dompè - dove cercheremo di sensibilizzare i giovani a impegnarsi nel sociale.

Sono davvero orgogliosa di far parte di un gruppo il cui unico scopo è quello di dare aiuto a chi ne ha bisogno».

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