Acido contro l'ex e 800 telefonate

Donna condannata a seguire un trattamento terapeutico

Acido contro l'ex e  800 telefonate

I due si erano frequentati per meno di un mese e quando la relazione era terminata lei aveva iniziato a perseguitarlo con raffiche di chiamate (era arrivata a telefonargli anche 800 volte al giorno), quindi gli aveva tagliato le gomme dell'auto in più episodi. Quando l'ex compagno la denunciò, lei lo attese sotto casa, a Legnano, per tirargli dell'acido in faccia che gli causò ustioni di terzo grado al volto, al torace e a una mano. Lo scorso 7 maggio, proprio la sera dell'aggressione, Sara Antonella Del Mastro (nella foto) 38 anni, finiva in manette. Ora il tribunale di Milano ha accolto per lei la proposta del questore Sergio Bracco di un anno di «sorveglianza speciale». Inoltre la donna, attualmente ancora in carcere a San Vittore, al momento della scarcerazione si presenterà al Cipm (Centro italiano per la promozione della mediazione) dove si sottoporrà a un «percorso trattamentale di superamento delle distorsioni comportamentali sottostanti ai delitti commessi». Lo ha spiegato ieri in questura la dirigente dell'Anticrimine, Alessandra Simone, precisando che per i giudici si tratta una situazione «a elevato rischio di degenerazione». Il tribunale ritiene la donna - fino al momento dell'arresto incensurata - socialmente pericolosa, con un pericolo di reiterazione di fatti che rivestono una «gravità indiscutibile».

Stesso provvedimento, ma della durata di tre anni, per un altro detenuto di San Vittore (è la seconda volta che finisce in carcere per i medesimi reati), un maniaco seriale 28enne residente a Buccinasco, che adescava le sue giovani vittime navigando su internet. Nel suo caso la sorveglianza speciale gli impedirà anche di andare sul web perché era proprio online che il giovane assumeva false identità e contattava ragazzine tra i 13 e i 15 anni dalle quali pretendeva l'invio di foto pedopornografiche che poi spesso divulgava tra i loro famigliari, i compagni di scuola e gli amici.

Manipolatorio e aggressivo (minacciava pestaggi qualora le vittime non esaudissero le sue richieste) nel 2012 una delle adolescenti cadute nella sua rete, era piombata in un tale stato di prostrazione psicologica da tentare di togliersi la vita lanciandosi dal terzo piano. Detenuto modello, il giovane ha usufruito di più permessi. Proprio al ritorno da uno di questi è stato sorpreso in cella con immagini pedopornografiche. Si è difeso dichiarando: «Sono malato».

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