Cronaca locale

"Ad Assago non salutano", chiesto aiuto al sindaco

"Ad Assago non salutano", chiesto aiuto al sindaco

Siamo tutti più indifferenti, chissà forse sì forse no, forse a volte, dipende dai momenti. Magari ogni tanto si pensa ai fatti propri, si tira dritto. Tutto qua. Ma in qualche posto ci fanno caso. In un Comune per esempio c'è chi parla di una sorta di disagio sociale, o quasi. Qualcuno si è persino rivolto all'amministrazione chiedendogli di intervenire subito. Già, proprio così: siamo ad Assago, a Sud di Milano, dove stando a quanto viene riferito con tanto di comunicato «le persone non si salutano», quando si incontrano abbassano la testa o magari si girano dall'altra parte. Un cittadino su un profilo Facebook, Bar Assago, si è esposto lamentando che gli individui «salutano solo chi vogliono, creando gruppi, che isolano gli altri. Sono snob». Che cosa dire? Una questione che - se dimostrata come gravemente vera - dovrebbe venir studiata da psicologi e sociologi. Scene vagamente simili, tra l'altro, si vedevano nei vecchi film di fantascienza, dove gli esseri umani camminavano con sguardo vitreo, assente, come impossessati da qualche entità (ricordate la pellicola degli anni Cinquanta «L'invasione degli ultracorpi»?). Ironia a parte, qualche assaghese non ci sta per davvero, vuole trovare una soluzione per non sentirsi offeso a giorni alterni, per non soccombere sotto il peso della freddezza. Un gruppo di malcapitati, stanchi di simili «affronti», ha bussato alla porta del sindaco-onorevole Graziano Musella invocando la prima «Giornata nazionale del saluto spontaneo».

Strano ma bello, vediamo che cosa dirà il primo cittadino. Nella speranza che questo non sia l'inizio di una serie di casi analoghi od opposti, sarebbe un'epidemia. Pensate se in un'altra zona abitata tutti si salutassero sempre cordialmente, affettuosamente, generosamente, abbracciandosi. Allora forse sì che saremmo tra gli «ultracorpi».

Forse sarebbe l'inizio di un nuovo mondo.

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