Un'esposizione di 319 milioni di euro per mutui aperti dal 2000 a oggi. A dirlo la «due diligence» dell'Aler commissionata con gara pubblica dalla Regione alla società di revisione contabile Bdo per conoscere la situazione finanziaria dell'ente che gestisce l'edilizia residenziale pubblica e le cui tredici agenzie territoriali della Lombardia sono state commissariate dal governatore Roberto Maroni che tra i suoi primi atti ha preteso la loro riforma. «Dall'analisi dei valori esperiti - si legge nella relazione della Bdo - si registra una significativa e crescente situazione di indebitamento dell'ente». In esame gli sbilanci contabili dovuti a quarantotto mutui accesi a partire dal 2000. Di cui undici dal 2009, dei quali quattro con il Banco popolare di Sondrio per «spese indifferibili» a fronte dei quali sono state offerte dall'Aler adeguate garanzie ipotecarie. Un'esposizione dovuta a finanziamenti per nuove costruzioni, recuperi edilizi, manutenzione straordinaria del patrimonio e contratti di quartiere. Un'analisi, quella della Bdo, che conferma l'allarme della prima relazione del collegio commissariale guidato dall'ex prefetto Gian Valerio Lombardi dove si diceva che «l'Aler Milano versa in una situazione di gravità finanziaria tale da essere esposta, a breve, non solo al rischio di insolvenza nei confronti dei propri creditori, ma anche all'impossibilità di far fronte ai pagamenti di stipendi e utenze». E quantificare il «buco» in 120 milioni di euro fu forse addirittura ottimistico. L'assessore Paola Bulbarelli dice che «avremo presto in mano la due diligence e quindi entro l'inizio del prossimo anno sarà chiara la reale situazione economico-finanziaria dell'ente e potremo avviare il piano di risanamento».
Capitolo commissari. Si avvicina la scadenza fissata per il 31 dicembre e circolano già i nomi dei presidenti dopo la riforma che ha ridotto a cinque le strutture. Milano e l'hinterland (97mila alloggi) potrebbe toccare all'attuale commissario Lombardi. Una presidenza anche per l'ex sottosegretario regionale Francesco Magnano oggi commissario dell'Aler Monza e Brianza che dopo l'accorpamento diventa Monza e Brianza, Busto Arsizio, Como e Varese per un totale di 17mila appartamenti. Sì, perché la riforma dell'Aler ha ridotto a cinque le agenzie, azzerato i consigli di amministrazione e promosso una nuova governance con presidente, direttore generale (su cui ora si scatenerà il totonomine) e tre revisori dei conti. Con il numero delle poltrone passato da 169 a 25 e un risparmio di 2,5 milioni di euro all'anno.
E ieri in Regione all'interno della Legge di stabilità 2014 è stato approvato l'emendamento del consigliere di Forza Italia Fabio Altitonante per «ampliare le garanzie delle operazioni di cessione dei crediti».
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