Ambrosoli perde le staffe nel duello tv con Maroni

Ambrosoli perde le staffe nel duello tv con Maroni

La prima (e forse ultima) sfida tra i cinque candidati alla Regione è andata in onda negli studi Rai di corso Sempione con Gabriele Albertini che offre una caramella al miele all'omonimo (della caramella) Umberto Ambrosoli. Poi telecamere accese e le domande del giornalista Renato Andreolassi a cui un puntiglioso Albertini chiede il cronometro per misurare i tempi delle risposte. Tutte ben mandate a memoria dai pretendenti governatori che snocciolano diligenti e un po' pedanti programmi che sembrano tutti assomigliarsi. Lotta alla disoccupazione, soprattutto giovanile, un'Expo senza mafia (a parte Silvana Carcano del Movimento 5 stelle che dice di pagare una penale e rinunciare), più trasparenza e meno politica nella sanità. E la sensazione è che a vincere sia il sano pragmatismo lombardo e una naturale tendenza alla moderazione.
Un dibattito civile che s'infiamma solo quando Ambrosoli, forse innervosito da sondaggi che ultimamente vedono franare il centrosinistra, perde l'aplomb di una volta e investe Maroni con un poco urbano «frottole irrealizzabili». Immediata la reazione. «Per cortesia - gli replica Maroni - moderi i termini e abbia rispetto per le opinioni degli altri». Il motivo del contendere è la proposta leghista degli appalti a chilometro zero che secondo Ambrosoli (ma non secondo Maroni) sarebbe irrealizzabile per le normative europee. E poi la strategia per Malpensa. «Non è una cattedrale nel deserto - spiega Maroni - ma è una grande opportunità da sfruttare» anche in vista di Expo 2015, partendo dal «completamento delle opere di collegamento». Piccato Ambrosoli. «Lega e centrodestra hanno fatto fallire l'opportunità di Malpensa spogliandolo della possibilità di crescita con il trasferimento di Alitalia a Fiumicino» e «non si può fare finta che sia stato qualcun altro al governo in questi ultimi anni». Con Maroni che ribatte riproponendo la macroregione del Nord, il sostegno alle imprese diminuendo la pressione fiscale a cominciare dall'azzeramento dell'Irap, ammortizzatori sociali per i disoccupati e un fondo di sostegno ai giovani talenti per fare impresa. E Ambrosoli che dice «surreale sentire che Maroni promette di ridurre le tasse, quando finora le ha sempre aumentate». Albertini, invece, per Expo chiede «un'authority terza con poteri ispettivi che vigili sugli appalti e le aziende» e che alla fine «gli edifici che rimarranno oltre a quelli destinati a edilizia sociale dovranno essere destinati per la realizzazione di un'autentica Silicon Valley, un parco scientifico con start up di aziende e incentivi ad hoc».

Il candidato di Fermare il declino Carlo Maria Pinardi, invece, vorrebbe vendere il Pirellone e con il ricavato alimentare un fondo di garanzia per i crediti. Mentre la Carcano chiede «la riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali a 2.500 euro al mese».

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