Cronaca locale

Amlet in camicia di forza. Lo Shakespeare di Latini

All'Elfo riscrittura contemporanea del classico Striano al Parenti interpreta la sua "Tempesta"

Amlet in camicia di forza. Lo Shakespeare di Latini

Per una guida ragionata agli spettacoli teatrali della settimana post-pasquale partiamo dall'Out Off. C'è la bravissima Elena Arvigo, con il monologo tratto da Una ragazza lasciata a metà, romanzo d'esordio della scrittrice irlandese Eimar McBride, storia fosca che Arvigo interpreta e dirige (dal 3 all'8 aprile). La vicenda di un'educazione alla vita, interrotta tra violenze private, alleanze emotive in pericolo e preghiere, viene portata al pubblico da sei leggii, sorta di altari che permettono a Elena Arvigo di sezionare la protagonista attraverso le voci del suo mondo cupo.

La voce immortale di Shakespeare risuona invece all'Elfo Puccini (4/8 aprile), con Amleto + Die Fortinbrasmachine, riscrittura di una riscrittura a opera di Roberto Latini, regista e interprete. L'Amleto, nella reinterpretazione che ne fece Heiner Muller negli anni 70, viene rivisto da Latini attraverso gli occhi di Fortebraccio, per gettare uno sguardo indagatore sul mondo contemporaneo; azzardi teatrali che testimoniano, ce ne fosse bisogno, l'infinita potenza del Bardo, macchina creatrice di senso e di sogni. Latini, Amleto in camicia di forza, non trascura le suggestioni recate da maestri delle scene come Carmelo Bene e «con atletica performante intensità commuove fino alle lacrime», ha notato il critico Nicola Arrigoni.

Tra i debutti al Franco Parenti, riflettori su due spettacoli: Maleducazione transiberiana e Dentro la tempesta. Il primo, che nel titolo fa il verso al celebre romanzo di Nicolai Lilin Educazione siberiana, è una cavalcata nella pedagogia per l'infanzia, da Mary Poppins a Peppa Pig. Il lavoro di Davide Carnevali, giovane drammaturgo, ha l'ambizione di spiegarci come fiabe e cartoni animati formino la Weltanschauung di bambini che diventeranno adulti. Il teatro, sostiene Carnevali con qualche ragione, può con ironia togliere il velo che nasconde le vere motivazioni mercantili del sistema educativo a uso delle giovanissime generazioni (dal 4 al 15 aprile).

Dentro la tempesta (14/15 aprile), scritto, interpretato e diretto da Salvatore Striano, racconta la rinascita e trasformazione dell'autore - ex ragazzo di strada e camorrista in guerra con la camorra - in attore e uomo di teatro. A togliere Striano da una vita disperata e violenta, che gli ha fatto conoscere il carcere, sono stati i libri, la cultura del teatro scoperta a Rebibbia. Un miracolo.

Striano, napoletano, ha lavorato per il film Gomorra, tratto dal romanzo di Roberto Saviano, e per i fratelli Taviani, tanto da diventare uno degli attori più apprezzati del panorama attuale. Da non perdere.

Al Filodrammatici (5/7 aprile) va in scena Immacolata concezione, storia di una ragazza che nella Sicilia del 1940 viene ceduta dal padre alla tenutaria di un bordello. In quel sordido universo la giovane, pur restando vergine, conquista i clienti perché riesce a mettere a nudo la loro anima.

Quegli uomini, entrati nella casa chiusa per un banale appetito sessuale, vengono rivoltati da Immacolata, la prostituta candida, forse santa (spettacolo da un'idea di Federica Carruba Toscano, che ne è anche interprete).

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