Coronavirus

Aperti solo venti hotel su 400. "Ma temiamo vandali e furti"

Prima ancora che la Regione ieri chiedesse al governo di chiudere anche «tutti gli alberghi e ogni altra attività destinata alla ricezione, gli hotel milanesi avevano già deciso in autonomia di ridurre le aperture ai minimi termini

Aperti solo venti hotel su 400. "Ma temiamo vandali e furti"

Prima ancora che la Regione ieri chiedesse al governo di chiudere anche «tutti gli alberghi e ogni altra attività destinata alla ricezione (ostelli, agriturismi ecc)» ad eccezione di «quelle necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di pubblico servizio», gli hotel milanesi avevano già deciso in autonomia di ridurre le aperture ai minimi termini, arrivando entro il weekend a «non più di venti alberghi sugli oltre 400 in città mille camere al massimo su 35mila» ha spiegato Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano-Lodi-Monza e Brianza (l'associazione che aderisce a Confcommercio). «Non ci sono praticamente più clienti in città, molti alberghi erano già vuoti e hanno chiuso, altri hanno concentrato le prenotazioni su strutture della stessa proprietà, restano da gestire i clienti long stay, con camere prenotate per lunghi periodi o stranieri che non possono rientrare perchè i voli sono stati tagliati o perchè devono rimanere in isolamento - spiega Naro -. Non è solo una questione di perdita economica, anche se ormai si aggira tra i tre e cinque tre milioni di euro al giorno in città solo per la ricezione, senza contare servizi collegati e sale affittate per eventi. Dobbiamo anche tutelare la salute del personale».

Ai timori per una crisi che sarà dura superare («speriamo di riprenderci da maggio») si aggiunge il rischio che «con bar e locali chiusi, passaggio azzerato e strade che rimangono quasi al buio, gli hotel, come altre attività commerciali, vengano vandalizzate o peggio saccheggiate». Pc, televisioni, attrezzature e oggetti di lusso.

«Abbiamo chiesto ufficialmente al vicesindaco Anna Scavuzzo - riferisce - di garantire un maggior presidio del territorio».

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