Bagagli, bimbi e animali: le nuove regole per volare

Bagagli che non arrivano, orari dei voli non rispettati, divieto di salire in aereo col pancione dopo le ventotto settimane, il gatto che al check-in non viene fatto salire anche se il padrone aveva già pagato il biglietto e programmato la partenza da un pezzo. Dopo il danno, talvolta arriva anche la beffa, racchiusa in un microscopico codicillo del contratto con la compagnia aerea che si riserva - ad esempio - la possibilità di dichiarare l'assenza di posto per l'animale al momento del check-in e non come logica vorrebbe all'acquisto del biglietto. La lite è tanto inevitabile quanto frequente. Anzi. Rispetto allo scorso anno le vertenze sono cresciute del 50 per cento circa. Ora a mettere in riga le compagnie aeree ci ha pensato la Camera di commercio di Milano. Ha richiamato attorno a un tavolo 15 tra le principali compagnie internazionali, le associazioni dei consumatori l'Enac (ente per l'aviazione civile) e una commissione tecnica di esperti del settore. In Lombardia infatti ruotano qualcosa come 25 milioni di passeggeri all'anno sui voli internazionali che fanno scalo a Malpensa, Linate, Bergamo e Brescia. Di questi 15 milioni circa solo a Malpensa e 3 milioni e 400mila Linate. Il risultato sta tutto in un libretto di circa 120 pagine dal titolo «Volare in equilibrio» con le nuove norme che tutelano i passeggeri. Una dietro l'altra vengono elencate quelle che d'ora in poi saranno considerate «clausole vessatorie» e quindi di fronte al giudice varranno come regola per tutti sia che si tratti di Air France o Lufthansa, Meridiana o Easyjet. La Camera di commercio infatti - spiegano - ha potere regolativo. Non solo. Ha sede qui la Camera arbitrale dove vengono affrontate le controversie tra passeggeri e compagnie. Qualche dato. Degli 88 casi trattati nel 2012 il 21 per cento ha riguardato ad esempio il «ritardo dei voli aerei» e il 12 per cento il ritardo oppure la mancata consegna dei bagagli. Tutti temi che ora hanno una regolamentazione precisa e condivisa. C'è la questione dei bagagli e degli orari, ma c'è anche la clausola che vede talvolta il divieto di volo per le donne incinta dopo la ventottesima settimana. In caso di lite, ora il passeggero e eventualmente poi anche il giudice, hanno un regolamento al quale riferirsi, spiegano alla Camera di commercio. «Con questo “parere“ - ha spiegato Paolo Giuggioli, componente della Commissione clausole vessatorie e consigliere della Camera di commercio di Milano - un tema rilevante per l'economia: sul trasporto aereo ruota l'economia internazionale. Avere un servizio accessibile a condizioni chiare e trasparenti migliora i rapporti di affidabilità tra viaggiatori e compagnie aeree». Chiarezza, trasparenza e reciproca lealtà, sono le tre parole chiave sulla base delle quali è stato stilato il manualetto. I voli così non dovrebbero più presentare strane sorprese come ad esempio quella che ti impedisce una volta arrivato al check in di salire col cane «poiché in tal caso possono sorgere difficoltà per il passeggero, anche in relazione al luogo dove lasciare l'animale, nel caso decidesse di partire», scrivono. Passate in rassegna le problematiche riguardo alle tariffe, ai posti, alla presenza dei bambini, cancellazioni, overbooking, bagagli e molto altro. Non può essere più a carico del viaggiatore «l'onere del ritiro, presso l'aeroporto di destinazione, del bagaglio ritrovato, anche dopo diversi giorni. Il viaggiatore oltre al disagio di non aver ricevuto il bagaglio a destinazione deve sostenere l'onere (a volte difficoltoso) di recuperare il bagaglio presso l'aeroporto che ha già lasciato da ore o da giorni».

Viene dichiarata «vessatoria» anche la clausola con la quale la compagnia declinava la sua responsabilità in caso di bagaglio danneggiato se il passeggero «non presentava immediata contestazione dei danni al momento del ritiro». Perché? «Non considera i vizi occulti e non apparenti».

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