«Ben Hur» è uno dei capolavori kolossal del cinema anni Cinquanta. Nel 1959, a girarlo, fu l'indimenticato William Wyler, regista di «Vacanze romane». Ora torna in questo remake, differente dall'originale anche in rapporto a una trama non propriamente identica, ma con la miglioria di una tecnica che nel corso dei decenni è decisamente progredita. Così la versione in 3D, oggi al cinema, ripaga con grande qualità un soggetto già noto. Messala è fratello adottivo di Giuda Ben Hur, da non confondersi con il traditore di Gesù. I due sono uniti dall'affetto ma divisi politicamente. Il primo è un principe giudeo, il secondo un protettore del governatore romano Ponzio Pilato.
Ben Hur viene erroneamente indicato come uno dei cospiratori di una congiura ai danni del rappresentante dell'Urbe e viene ridotto in schiavitù e costretto a remare sulle galee. La sorte lo salverà facendolo approdare nelle mani di un uomo che ne piloterà la rivincita nella corsa delle quadrighe dove il fantino romano - guardacaso Messala - si troverà di fronte il fratello.Bicocca
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