Per big e peones riparte la corsa al seggio

Chiuso il capitolo Camera e Senato, sul tavolo del coordinatore Mario Mantovani ci sono già le liste per le elezioni regionali. Da chiudere entro sabato e nuovo passaggio su cui misurare gli equilibri interni di un Pdl ancora in crescita nei sondaggi. Nessuna conferma, ma potrebbe sfumare l'annunciato scontro tra big che vedrebbe contrapposti lo stesso Mantovani al presidente della Provincia Guido Podestà che potrebbe desistere. Più che un indizio il fatto che non rinunceranno alla corsa due uomini della sua squadra come il presidente del consiglio provinciale Bruno Dapei e l'assessore Fabio Altitonante. Che, per di più, sembra poter raccogliere le preferenze di Stefano Maullu che aspetterà le europee dell'anno prossimo. E, del resto, che al momento l'asse Mantovani-Berlusconi sia oggi forte, è confermato dai nomi piazzati dal coordinatore lombardo nelle liste per il parlamento: l'assessore provinciale Luca Squeri e Sante Zuffada. E forse una buona parola è stata spesa anche per due della società civile come mister Euronics Paolo Galimberti e il presidente dei farmacisti Andrea Mandelli.
E se Mantovani può essere considerato il vincitore di questo primo round lombardo, per il governatore Roberto Formigoni i suoi parlano di poco più che un pareggio. Buona la conferma del suo secondo posto al Senato dietro a Silvio Berlusconi, ma davanti a Sandro Bondi, a Paolo Bonaiuti e allo stesso Mantovani. Importante il secondo posto nella circoscrizione Lombardia 3 della Camera per il fedelissimo Paolo Alli, ma l'aver abbandonato Gabriele Albertini rientrando nei ranghi, ha portato poco altro per l'anima ciellina del Pdl. Posto che ormai Maurizio Lupi fa corsa a sé e che Raffaello Vignali ha alle spalle Bruno Ermolli, a Renato Farina, Gabriele Toccafondi e Gianni Rossoni sono toccate posizioni di ripiego, mentre erano già stati sacrificati Marcello Raimondi, Paolo Valentini e Giulio Boscagli. E ora a mugugnare sono i luogotenenti del territorio che temono una rappresaglia dell'anima liberal del partito che è pronta a far pagare ai ciellini anni di dominio in Regione. E così in Brianza Paolo Romani spinge le candidature di Martina Sassoli, Fabrizio Sala e magari Dario Allevi da contrapporre a un big delle preferenze come il cardiologo Stefano Carugo. Mentre altri spingono Antonio Romeo. Si dice che almeno tre ciellini milanesi siano pronti a traghettare i loro voti nella lista Albertini, seguendo Mario Mauro e non le candidature di Carlo Masseroli o Luca Del Gobbo. Tragitto già percorso da Angelo Giammario in fuga dal Pdl. Meno a rischio Raffaele Cattaneo a Varese, Mauro Parolini a Brescia e Patrizio Tambini a Como.
La preferenza unica potrebbe consentire il salto al coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera che l'ultima volta fu il primo dei non eletti. La rinuncia a non ricandidare gli uscenti dovrebbe garantire la riconferma di Alessandro Colucci il cui padre Francesco ha trovato un posto in lista al Senato per garantire la corrente dei socialisti.

Un posto ci sarà per Valentina Aprea, meno probabile per Ombretta Colli. Da sciogliere il rebus del sindaco formattatore di Pavia Alessandro Cattaneo che Roberto Maroni vorrebbe come vice. Nel partito sono in molti a non volerlo in lista.

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