Assessori bocciati: servono più tagli

L'assessore al Bilancio che ha sostituto Tabacci stronca mezza giunta: da una media di 56 milioni al mese di spesa si dovrebbe passare a 19

Pisapia e Boeri
Pisapia e Boeri

La scena dev'essere assomigliata parecchio a quella degli scolaretti che consegnano il compito fatto male alla maestra e aspettano il voto. Altro che «short list» delle spese obbligatorie da qui a fine giugno: gli assessori ieri mattina in giunta hanno presentato alla delegata al Bilancio Francesca Balzani, che aveva ordinato a ognuno un breve elenco di progetti non rinviabili da finanziare da qui a metà maggio, quando la giunta voterà il Bilancio preventivo 2013. I fondi sono all'osso ma è arrivato un papiro di richieste. Dalle iniziative per l'Estate che potrebbero essere riunite evitando doppioni e sprechi alle sovvenzioni più varie, al contributo annuale alla Caritas per gestire il centralino per i tossicodipedenti che intanto potrebbe essere prorogato con una rata, poi magari salta fuori che il Comune ne sta finanziando più di uno e sarà il tempo delle scelte (e della concentrazione di risorse).

«Mi sembra che alcuni vostri dirigenti non abbiano capito bene come funzionano i tagli», la Balzani per quieto vivere non ha accusato direttamente i colleghi, ma il messaggio in giunta è stato chiaro. E a volte contano i gesti: ha impugnato la penna e tirato tante righe sopra alle spese rinviabili. Gli «ultimi della classe», Chiara Bisconti (Tempo libero), Piefrancesco Majorino (Servizi sociali) e l'assessore a Moda e Lavoro Cristina Tajani. Poichè il lavoro diventava più lungo del previsto, ha rinviato di una settimana il voto sulla short list. Ha provveduto da sola ai tagli con l'accetta - la solfa rispetto all'ex assessore Bruno Tabacci è cambiata, i colleghi hanno raccolto il messaggio - e ha anticipato le spese del prossimo mese e mezzo ai giornalisti nel pomeriggio. Da un media di 56 milioni di spesa al mese è scesa a 19, più che dimezzata. Confermata ad esempio la rizollatura del manto dell'Arena (150mila euro), sussidi per i bisognosi (1,2 milioni), interventi per i disabili (925mila euro).

Nessuna polemica sui colleghi, ha assicurato che «c'è stata massima collaborazione e rispetto delle indicazioni, buon segno per il Bilancio 2013 su cui discuteremo le priorità venerdì prossimo». Confida di poter vedere dei «numeri che dimostrino come ciascuno» ma «se non basterà un giro ne faremo un secondo». Sui conti è previsto un conclave tra sindaco e assessori anche domani sera a Palazzo Marino. La situazione è drammatica, il buco da coprire è una voragine da 437 milioni. Dei 2,5 miliardi di spese comunali, quasi 2 sono spese fissi (963 milioni tra contratto di servizio Atm e Amsa, 862 tra personale, utenze, interessi). La Balzani ha chiesto agli assessori nei giorni scorsi di ragionare su un taglio di almeno il 20% sugli 680 milioni che restano, quindi circa 130 milioni che accorcerebbero il buco a 300.

E potrebbe scendere ancora a 200 con un intervento secco sulle partecipate, inglobando ad esempio nel contratto Amsa servizi che oggi vengono acquistati con importi extra (vedi la raccolta foglie o la pulizia dei bagni pubblici), stessa azione su Atm anche se il presidente Bruno Rota ha già avuto giorni fa un incontro acceso con l'assessore alla Mobilità Piefrancesco Maran sul tema.

Come si troveranno dunque i 200 milioni che mancano? Ritocco delle tariffe, in seconda battuta la leva fiscale o la chiusura di alcun servizi. Ma non è tabù ancheil contenimento della spesa sul personale, «non signofica licenziamenti ma ricorso agli straordinari ad esempio solo quando realmente necessario».

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