Cronaca locale

Bilancio, voto entro un mese: a rischio opere per cento milioni

Bilancio, voto entro un mese: a rischio opere per cento milioni

Dai lavori per riordinare la città in vista di Expo (strade, marciapiedi, segnaletica) all'abbattimento e ricostruzione della scuola media «Cassinis», in zona Niguarda, fino al restauro del teatro Lirico, che già è ostacolato da una parte del Pd. Cento milioni di opere per la città sono a rischio se il Comune non riesce ad approvare entro fine ottobre, al massimo nei primi di novembre, il Bilancio 2013. Perchè è vero che il governo ha allungato fino al 30 novembre ai Comuni la scadenza per approvare i conti. Ma se entro quella data Milano non riesce ad «agganciare» i mutui della Cassa depositi e prestiti, dovrà aspettare la finestra successiva, cioè il 2014. E le spese andranno discusse con Bilancio preventivo del nuovo anno. «Possiamo avviare entro l'anno cantieri per 200 milioni di euro ma rischiano di fermarne la metà» è stata la preoccupazione sollevata martedì sera dall'assessore alle Opere pubbliche Carmela Rozza al vertice tra sindaco e giunta. Priorità assoluta in questo caso avrebbero i cantieri legati al restyling per Expo, 70 milioni sono già a disposizione ma un'altra metà è vincolata appunto alla concessione dei mutui. «Approvati i conti - spiega la Rozza -, bisogna ratificare le delibere per i singoli progetti per accendere i prestiti, se la discussione sui conti supera la prima settimana di novembre arriveremo fuori tempo massimo. E faremo perdere lavoro alle imprese, 100 milioni di opere sono una boccata d'ossigeno». Ma è prematuro scaricare i ritardi sull'opposizione, visto che la giunta intendeva portare in aula il documento di previsione intorno al 20 di settembre e siamo già ad ottobre. E con le liti sul contingentamento dei tempi di discussione che ha sollevato un polverone tra maggioranza e centrodestra a luglio, Forza Italia e Lega hanno già chiesto una «supervisione» al prefetto affinchè sul Bilancio sia rispettato il diritto della minoranza ad esprimersi con gli emendamenti.
I nervi sono tesi da settimane anche tra i consiglieri del Pd e giunta. Giorni fa il gruppo ha manifestato al sindaco i problemi, dallo scarso coinvolgimento sulle strategie politiche all'assessore che non risponde nemmeno alle mail di chiarimento inviate dal capogruppo. Al vertice serale Pisapia ha richiamato la giunta ad una maggiore partecipazione, fino alla possibilità di organizzare delle giornate di confronto, una sorta di «stati generali» per fare il tagliando sui progetti di fine mandato. Qualcuno ha proposto dei momenti di incontro aperto anche alla città. Si vedrà.
Pubblicata invece ieri per intero sul sito del Comune la «short list» delle spese urgenti approvate venerdì scorso dalla giunta per gli ultimi tre mesi dell'anno. Nel «pacchetto» ad esempio l'illuminazione per gli Oh Bej Oh Bej (52mila euro), il mercato equo (8.850 euro), la progettazione di una nuova segnaletica turistica (165mila), l'accoglienza rivolta agli immigrati (97mila) o l'affitto di 13 casette per il campo rom di via Martirano (23.

941 euro).

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