«Boicotteremo tutti i negozi che sono contrari ad Area C»

«Boicotteremo tutti i negozi che sono contrari ad Area C»

La farmacia espone il cartello contro l’Area C? E io non ci vengo più a comprare neanche un pacchetto di cerotti. Il panettiere è contro l’Area C? E io non solo non compro più neanche un grissino ma vado dal concorrente qualche metro più in giù che, invece, è della mia stessa idea.
È con questi principi che è nato su Facebook un gruppo al quale hanno aderito in un batter d’occhio circa oltre duecento persone che vuole boicottare i commercianti che protestano contro il ticket a pagamento. Dentro si trova tra gli altri anche l’assessore Maran e Carlo Monguzzi aggiunti, però, da altre persone.
La battaglia dei negozi ha preso il via parecchie settimane fa. Alcuni commercianti all’interno della Cerchia dei Bastioni hanno esposto in vetrina cartelli contro il pedaggio per l’ingresso in auto in centro: «L’Area C sta distruggendo il lavoro di tutti» hanno evidenziato. Su Facebook è partito il boicottaggio opposto. «Tu esponi questo sulla tua vetrina? Io vado dal tuo concorrente dall’altra parte della strada» si legge in una bozza di contro-volantino. «Sono allibito - commenta in una nota l’assessore regionale a Commercio, Turismo e Servizi, Stefano Maullu - Questa è un’intimidazione bella e buona. Mi piacerebbe sapere chi c’è dietro. Sinceramente dubito fortemente che “normali“ cittadini possano seriamente pensare di disertare un punto vendita abituale perché questo protesta contro la chiusura del centro, misura che, ricordiamolo, sta portando importanti cali di fatturato e perdite a tutti i negozianti. Ancor di più dubito che ci siano milanesi così innamorati di Area C da creare una campagna contro il boicottaggio.... Mi pare tutto molto strumentale, di parte e interessato».
Gli fa eco Giorgio Montigelli che guida la rivolta dei Commercianti. «Rimango stupito. Si vede che questa è gente che preferisce vivere in una città deserta». Montingelli fa notare che già gli incassi dei negozi sono diminuiti del 30-40 ma anche cinquanta per cento. Con l’area C le cose si complicano ogni giorno di più. Così mentre annunciano una manifestazione la settimana prossima a Palazzo Marino in occasione della giunta comunale, avvisano anche che i negozi non sono la croce rossa: se guadagnano stanno aperti, altrimenti chiudono.
Dove non c’è vita sociale, fa notare, non c’è neanche sicurezza. «Solo che i negozi non sono lì a garantire la sicurezza, a garantire le luci accese - spiega - Devono guadagnare. Questo gruppo mi sembra che non sia troppo lungimirante e non voglia guardare al di là del proprio naso». Secondo lui non si sono aggregate al gruppo «Boicottaggio area C» persone clienti di quei negozi che protestano.

«Loro sono con noi, sanno che paghiamo affitti esorbitanti, che le spese sono fortissime se vogliamo essere in regola. Probabilmente a chi si è iscritto a questo gruppo piace l’idea di andare a prendere il cappuccino al centro commerciale».

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