Bonisoli: "Al via il progetto Museo del Design"

Il ministro: "Coinvolti Triennale, Adi e impresa". Allo studio il vincolo al Qt8 e il Marchiondi

Bonisoli: "Al via il progetto Museo del Design"

Il Museo del Design? «Fumata bianca». È soddisfatto il ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli che ieri ha incontrato il sindaco Beppe Sala, l'assessore alla Cultura della Regione Stefano Bruno Galli, la Triennale con il presidente Stefano Boeri, l'Associazione del Disegno Industriale, con il presidente Luciano Galimberti, Federculture, i rappresentanti del Salone del Mobile, Assolombarda e Federlegno per definire il progetto di cui si parla da oltre vent'anni. «C'è una buona intesa e abbiamo anche definito il coinvolgimento dei musei di impresa - spiega il ministro - che valorizzano giacimenti di design che si trovano in tutte quelle aziende che ruotano intorno a Milano». Bene l'intesa, ma anche i finanziamenti: i dieci milioni promessi dal governo, conferma Bonisoli, ci sono. Ancora da definire la sede che ospiterà il museo nazionale del design, ma «le cose stanno prendendo la direzione giusta, soprattutto se si pensa - la stoccatina di Bonisoli - che sono vent'anni che se ne parla..».

Diversi gli argomenti anche complessi che sono stati affrontati durante il vertice nel primo pomeriggio di ieri: a partire dal vincolo monumentale al Qt8, il cui iter è all'esame del Ministero. Il vincolo monumentale, arrivato dopo le insistenti richieste d un comitato di residenti che protestava contro i lavori di riqualificazione del Giardino dei Giusti al Monte Stella, ha ottenuto come effetto il blocco totale di qualsiasi opera, addirittura la manutenzione della cancellata di una scuola. Così se alcuni residenti cantano vittoria, il municipio polemizza contro una tutela del quartiere disegnato da Bottoni che ha avuto l'effetto paradossale di bloccare un'intera fetta di città. «Parlare di vincolo è riduttivo, stiamo parlando di aspetti di natura giuridica su cui nè il sindaco nè il ministro possono decidere nulla- ha spiegato ancora Bonisoli -. Quello che possiamo fare e ne ho parlato con il sindaco è la legge delega con cui si potrà modificare la legge dei Codici culturali».

Detto ciò il ministro ha ribadito di «essere a favore della tutela, fermo restando che se ci sono delle accortezze che possiamo usare per la protezione del patrimonio culturale, evitando di bloccare la normale crescita di un quartiere, prendiamo». Il ministro ha poi ricordato di avere inviato un funzionario in città perché si occupi delle pratiche del Qt8.

Bonisoli ha voluto dire la sua anche sul destino dell'ex istituto Marchiondi, il riformatorio disegnato da Vittoriano Viganò nel 1952 in rovina. «Andrò a visitarlo, perché anche sul Marchiondi c'è un vincolo, ma mi interessa capire quella che potrebbe essere una destinazione d'uso. Uno degli scopi che ha il mio ministero è quello di aiutare gli enti locali a realizzare dei progetti mirati che abbiano un senso e che tutelino il patrimonio.

Se c'è la possibilità di fare un investimento qui a Milano, per esempio se nel quartiere c'è bisogno di una scuola, un biblioteca o un'altra struttura simile e il Marchiondi può essere adatto allo scopo, perché non pensarci?» ha concluso.

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