Caldo, freddo e vento: i milanesi in tilt

Caldo, freddo e vento: i milanesi in tilt

Il tempo ci sta mettendo alla prova fisicamente e psicologicamente. La settimana scorsa era estate piena. Trentuno gradi. Ora, all’improvviso, la temperatura si è stazionata sui tredici - quattordici. Oggi si abbasserà ulteriormente a sei e per domani è previsto il ritorno della pioggia. Sulle Alpi scende la neve; soffiano in pianura violente raffiche di foehn, il vento di nord - ovest come quello di ieri mattina che ha spazzato via i fiori sui balconi, dai gelsomini alle rose. Gioca un brutto tiro sul nostro organismo questa eccessiva variabilità?
«Non c’è dubbio. E’ una cosa stramba che rappresenta una novità» conferma il professor Carlo Altamura, psichiatra e direttore del Dipartimento di salute mentale del Policlinico. Non ci sono più le stagioni di una volta, si commenta per la strada. Il commento sarebbe stantìo se non fosse per un particolare: la velocità con cui i cambiamenti climatici si stanno verificando. Una stagione dura un giorno; estati e inverni si alternano con repentinità disorientante.
«Partiamo da una cosiderazione. Il cervello non è una parte del corpo. Il cervello è il corpo, perché regola tutto - continua il professore -. Ci sono tre parametri a cui il cervello è sensibile: la luminosità, la temperatura, la pressione atmosferica. La modificazione di questi tre fattori implica un adattamento lento da parte del nostro corpo. Se i tempi sballano, il corpo entra in confusione e non può stare bene».
Perché che ci si creda o no, esiste una correlazione tra l’organismo e il tempo atmosferico. Si chiama meteoropatia; sole, nuvole, freddo e caldo agiscono in modo differente sul sistema nervoso umano e animale, e quindi sul comportamento. Cefalee, problemi intestinali, ulcere, gastriti e stati depressivi dell’umore sono gli effetti di questa stramberia atmosferica, che stando alle previsioni non accenna ad andarsene. «Come si diceva, siamo particolarmente colpiti dalle mutazioni di luce. Immaginiamo di guardare una partita di calcio continuando ad accendere e spegnere il televisore. Non capiamo cosa stia succedendo in campo. Entriamo in confusione. La variabilità anomala di queste settimane ci fa entrare in confusione, perché non ci dà il tempo necessario per adattarci ai cambiamenti e il sistema nervoso riceve messaggi contrastanti».
Nervosismo, insonnia, calo dell’appetito, scarso rendimento sul lavoro sono altre conseguenze di questo pazzo, pazzo tempo. «Un vento fuori dalla norma, ad esempio, agisce sui campi magnetici. In questo periodo è plausibile che le persone si sentano più tese e arrabbiate». Che fare? Intanto non bisosgna scambiare i sintomi metereopatici con malattie. Se alcune patologie, come il mal di testa o l’insonnia, perseverano è meglio consultare un medico. Ci sono sostanze che possono venirci in aiuto.

«La melatonia e gli Omega 3, che non sono medicine - conclude il professor Altamura - alleviano i disagi temporanei causati dalla stravagante girandola di ritmi tra estate e inverno, in cui il neurotrasmettitore interessato è la serotonina». Il celebre ormone del «buon umore» che in questi giorni è messo proprio alle strette.

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