Archiviata la cena con vista sulla Madonnina organizzata dal finanziere Davide Serra, il socio del fondo Algebris che tante critiche ha scatenato a sinistra per aver messo a tavola grande finanza e capitani d’industria, ora Matteo Renzi torna a Milano. In camper, questa volta, per cercar di conquistare un partito che in città, almeno a contare le adesioni fino a questo momento, non sembra essergli troppo amico. Soprattutto tra i colonnelli del vecchio apparato. L’appuntamento è per lunedì 29 ottobre alle 21 e la parola d’ordine è riempire il Teatro Dal Verme.
Non un’impresa proibitiva, visto che nelle ultime settimane in Lombardia si sono organizzati ben 176 Comitati a sostegno della sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Di questi ben diciannove a Milano città e ventiquattro in provincia. Dietro a questa grande crescita dei supporter del sindaco di Firenze, oggi smanioso di fare il grande salto, lo spin doctor Giorgio Gori ormai passato dal mondo della produzione tivù alla politica, il vicepresidente del Partito democratico Ivan Scalfarotto, il consigliere lombardo Alessandro Alfieri ed Eugenio Comincini, il sindaco democratico di Cernusco sul Naviglio. I renziani di Lombardia che hanno pensato il tour lombardo di lunedì che nel primo pomeriggio, alle 14.30, farà tappa all’Auditorium di Morbegno in provincia di Sondrio. Località scelta perché in Valtellina è nato Luigi Vanoni che introdusse l’obbligo della dichiarazione dei redditi.
Più tardi, alle 17,30, sarà la volta del Politecnico di Como e in serata, alle 21, chiusura al Dal Verme di Milano. “Vogliamo portare alle urne più persone possibile - spiega Gori con una punta di polemica - Perché le regole per queste primarie sono più restrittive che in passato e non favoriscono certo al partecipazione”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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