Nella settimana del Fuorisalone, arte e design si fondono tradizionalmente in dialoghi virtuosi e molto spesso sono proprio le imprese ad avvalersi della creatività di autori non sempre legati al mondo della progettazione. È il caso dell'artista romano Paolo Canevari, una delle personalità italiane più apprezzate a livello internazionale, giunto a Milano per un progetto con Kindof, azienda svizzera specializzata in originali elementi e complementi d'arredo, pezzi unici realizzati a mano. Con una originale seduta in edizione limitata, Canevari ha realizzato il primo intervento d'artista con Kindof, all'interno della collaborazione tra l'azienda Dip Contemporary Art fondata da Michela Negrini. Proprio la galleria luganese, palcoscenico di ricerca sull'arte contemporanea, ospita in questi giorni una personale di Canevari intitolata «Constellations», che espone una serie di interessanti lavori che spaziano dai primi anni Duemila fino alla sua ultima produzione. In mostra è il senso di una poetica che mette in continuo raffronto gli orizzonti della contemporaneità alle radici classiche, attraverso l'uso di materiali che da sempre contraddistinguono il lavoro dell'artista romano: la gomma, in primis, ma anche la carta interpretata come supporto per un linguaggio iconico e primitivo. Grafite, inchiostro, collage sono gli strumenti a lui cari per esprimere un percorso narrativo sempre ricco di simboli e rimandi a una cultura ancestrale.
I suoi interventi, spesso fragili e impalpabili, sono talora dichiaratamente legati a una concezione architettonica dello spazio e del tempo. La tradizione classica rimanda anche a una grandeur perduta come quella evocata dalle vestigia della sua città natale, un tema ricorrente e indissolubile e forse legato alla sua discendenza da artisti e architetti della Roma Pontificia (malgrado l'artista abbia trascorso e trascorra gran parte della sua vita tra l'Italia e New York).
Come egli stesso ha dichiarato in passato, il Colosseo e i «Monuments of the Memory» esprimono la ricchezza del passato e nel contempo il suo fardello in un orizzonte mnemonico senza confini, ovvero «la spaventosa presenza oscura della grandezza dell'arte classica». Nel suo percorso, Canevari ha esposto in alcuni tra i maggiori musei espositivi del mondo come il MoMa di New York e la Fondation Louis Vuitton.
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