Caos nel centro accoglienza È maxi rissa tra gli immigrati

Nella struttura dei Fratelli di San Francesco 200 stranieri. Scontri all'ordine del giorno. E arrivano i carabinieri

Caos nel centro accoglienza È maxi rissa tra gli immigrati

Una maxi rissa fra stranieri a colpi di coltello e bastone, carabinieri intervenuti in forze per evitare il peggio e residenti spaventati da una polveriera, quella della «Casa gialla» al Gratosoglio, che da almeno un anno è fuori controllo.

Mercoledì poco dopo le 20, la sera non era ancora scesa, il nuovo grave episodio. I carabinieri sono stati chiamati per uno scontro violento tra immigrati africani da una parte e kosovari sul fronte opposto. I due gruppi si stavano affrontando nel parchetto che spesso occupano di fronte al centro d'accoglienza in cui vengono ospitati dalla Fondazione Fratelli di San Francesco d'Assisi Onlus. Il motivo scatenante della lite è rimasto un mistero, probabilmente una circostanza futile: forse uno zainetto spostato «impunemente» dagli africani - che sono ospiti del ricovero come richiedenti asilo - ai danni dei kosovari, che in alcuni casi danno una mano ai religiosi nella struttura. Di certo i dissapori tra le due fazioni sono di vecchia data, inasprite dalla convivenza a stretto contatto. Sul posto dalla compagnia di Porta Magenta ma non solo sono arrivati numerosi militari e diverse pattuglie, oltre alle volanti della polizia. Dal punto di vista dell'ordine pubblico un intervento definito «importante».

All'arrivo delle forze dell'ordine i kosovari coinvolti nella rissa si sono velocemente dileguati. Alla fine della serata sono state denunciate a piede libero sei persone, tutti ragazzi tra i 21 e i 28 anni provenienti da Senegal, Guinea Bissau, Nigeria. Identificato anche un giovane kosovaro, inseguito dagli immigrati africani proprio davanti ai militari e salvato per un soffio da questi ultimi. Non sono state trovate armi nel parco, ma le ferite riportate dai denunciati erano chiaramente da arma da taglio e bastone. Nessuno di loro era in condizioni gravi, tutti in codice verde sono stati medicati in ospedale e poi dimessi.

I problemi della Casa gialla, una ex scuola, non sono una novità per il Gratosoglio. La convivenza tra i circa 200 ospiti è da molto tempo diventata difficile. Anche perché risiedono qui fianco a fianco italiani in difficoltà e stranieri di origini molto diverse fra loro. Le forze dell'ordine sono accorse molte volte per liti e violenze. «Sono della zona e i residenti mi hanno avvertito subito dei fatti di mercoledì - spiega Alessandro Morelli, consigliere comunale della Lega Nord -, ieri ho riferito in Consiglio». Le critiche su come viene gestita la struttura, convertita in casa d'accoglienza ai tempi dell'assessore morattiano Mariolina Moioli e concessa ai frati per trent'anni, arrivano da più parti nel quartiere. «Negli anni - continua Morelli - gli italiani in difficoltà, come i padri separati, sono stati surclassati in numero dai richiedenti asilo e profughi. Forse perché i primi non fruttano nulla a chi conduce il ricovero, mentre gli immigrati valgono 35 euro al giorno ciascuno...».

Gli abitanti denunciano che il parchetto di fronte alla Casa gialla viene invaso da stranieri che bivaccano e che le serate nella zona sono molto poco sicure.

«Realtà di questo tipo - conclude il consigliere leghista - soprattutto nelle aree periferiche rappresentano vere e proprie bombe sociali. Gli accoltellamenti tra gli ospiti avvengono con cadenza settimanale. Ma l'amministrazione comunale censura tali notizie, che volutamente nella maggior parte dei casi vengono tenute nascoste».

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