Capuozzo smaschera il governo: la verità sulla folla ai Navigli

Le parole del giornalista in un post sulla pagina personale di Facebook: eccessivo il clamore mediatico suscitato dalle persone assembrate lungo i Navigli: "Ecco gettato l'osso da mordicchiare a un'opinione pubblica nervosa"

Capuozzo smaschera il governo: la verità sulla folla ai Navigli

"Ecco gettato l'osso da mordicchiare a un'opinione pubblica nervosa. La folla sui Navigli, ripresa da teleobbiettivi", questo l'incipit di un post su Facebook del giornalista Toni Capuozzo che sottolinea con disappunto l'eccessivo clamore mediatico generato dalle immagini della folla sui navigli di Milano a pochi giorni dalla prima "riapertura" del Paese.

Immagini che hanno fatto il giro del web e provocato numerose ed a volte rabbiose reazioni, non solo da parte degli internauti italiani, ma anche nel mondo della politica.

Tra i primi ad insorgere dinanzi a quelle foto ed ai filmati ripresi da alcuni passanti il sindaco di Milano Beppe Sala:"Quando c'è da ringraziare i milanesi per il comportamento virtuoso sono il primo a farlo e mi piace anche. Però ci sono i momenti in cui c'è da inca***rsi e questo è uno di quei momenti. Le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose", aveva sbottato il sindaco, promettendo ripercussioni in caso di nuovi episodi di non rispetto del buon senso nella prima fase di riapertuta. "Questo è un ultimatum", aveva minacciato Sala, "O cambiamo oggi o io domani prenderò provvedimenti, chiudo i Navigli piuttosto che chiudo l'asporto e poi lo spiegate voi ai baristi perché il sindaco non gli permette di vendere".

Al primo cittadino aveva fatto eco anche Anna Scavuzzo, vicesindaco con delega alla sicurezza: "Abbiamo bisogno di capire che le esagerazioni non portano a nulla di buono. E siccome la lezione la abbiamo imparata con l'esperienza, i Navigli che pullulano di persone tutte vicine vicine e senza mascherina, bevendo e scherzando come fossimo nella fase 8... anche no", si era lamentata.

Toni Capuozzo invece si scaglia contro l'eccessivo peso dato alla vicenda, come se da essa dovesse dipendere l'intero destino del Paese, a causa di ciò che è stato definito come non rispetto delle accortezze da mantenere anche nella cosiddetta Fase 2 da parte di quella folla di persone. "È colpa loro: se ritorna il contagio, se non ci sono mascherine a 50 cents, se l'app Immuni non solo è indiscreta ma non si è proprio vista, se come fecero ai tempi della fuga al sud, annunciano il decreto "torna in cella mafioso" in anticipo, se le banche non danno i prestiti, se fare i tamponi è per pochi", ironizza il giornalista.

"Quando ero un giovane giornalista mi insegnarono che fa notizia il postino che morde il cane, non il contrario, che è cosa scontata", spiega ancora Capuozzo. "Non sono poche centinaia di astinenti da aperitivo a fare notizia, ma milioni di italiani, anche in zone salve, che sorprendentemente rispettano le regole", conclude.

"Sono molte di più le persone che le regole non le rispettano nonostante ci sia qualcuno costretto a farlo loro notare ogni minuto", dice una donna replicando al post. "Questo perché molti di loro non hanno capito e non hanno toccato con mano la difficile realtà che stiamo vivendo e vivono in maniera superficiale e menefreghista una situazione che invece è molto seria". Una realtà che il giornalista non nega: "Ne sono convinto. Ma da lì a pensare che tutto dipenda da qualche centinaio di persone incaute, ne passa...", replica Capuozzo.

"Giustissimo", commenta un'altra utente. "Ma trovo veramente irritante vedere queste persone che se ne fregano delle regole ed io, con un bambino di 10 anni, chiuso in casa da mesi, in Sicilia, a 10 minuti dal mare, che rispetto le regole e non vado in spiaggia con lui a passeggio, a prendere il sole e fare il bagno...Francamente non è giusto".

"Ma avete perfettamente ragione", ribadisce ancora lo scrittore. "Il fatto è che milioni di persone rispettano le regole, anche quando non sono razionali. Questa è la notizia, non qualche centinaio di evasi", conclude con amarezza.

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