Consigliere Fabio Altitonante, la crisi economica sta rendendo drammatico il tema della casa.
«C'è troppa gente che non riesce più a pagare gli affitti sul mercato privato. Non è un caso che gli sfratti per morosità siano aumentati esponenzialmente».
Quali sono i numeri delle case popolari?
«In attesa nella graduatoria della Lombardia ci sono quasi 53mila domande. Di cui 22mila solo nella città di Milano».
Sono praticamente una città.
«Senza contare che almeno altrettanti non possono nemmeno sperare in una casa a basso costo perché non rientrano nei criteri di legge per l'accesso».
Di chi parliamo?
«Giovani coppie, lavoratori precari, padri separati, anziani, appartenenti alle forze dell'ordine spostati a Milano che oggi non ce la fanno più».
Come risponde la politica?
«Negli ultimi vent'anni non ci sono state iniziative concrete. L'unica nel 2008 quando il presidente Silvio Berlusconi lanciò il Piano casa nazionale. Anche se purtroppo poche amministrazioni locali capirono e aderirono».
Ora siamo al 2013 e lei è in consiglio regionale.
«Ripartiamo dalla Lombardia lanciando un Piano Marshall per la casa. La Regione investa almeno 700 milioni di euro nei prossimi cinque anni».
E dove li trova?
«Coinvolgendo la Bei, la Banca europea per gli investimenti e la Cassa depositi e prestiti. È già stato fatto per le nuove infrastrutture lombarde».
E i 700 milioni dove vanno?
«Serve più manutenzione sulle case già assegnate perché ci sono casi, come al Lorenteggio, al limite del vivere civile. E poi 5mila case Aler vuote e da ristrutturare, di cui 3.500 solo a Milano».
Altro?
«Si possono acquistare le nuove abitazioni rimaste invendute sul mercato. Questo non significa fare speculazione, ma aiutare le imprese che sono in difficoltà e anche chi ha bisogno di casa».
La Legge sulle assegnazioni?
«Va modificata. I criteri non sono più allineati con la nostra società perché premiano ancora le famiglie numerose monoreddito. Non è un caso che oggi il 45 per cento degli alloggi vada agli extracomunitari anche se sono meno del 20 per cento della popolazione».
Questa l'edilizia popolare. E il resto?
«Servono affitto concordato e soprattutto va incentivato l'affitto a riscatto che consente di stare otto anni e poi decidere di comprare. Sottraendo al prezzo d'acquisto l'affitto già pagato».
Il commissario Gian Valerio Lombardi ha detto che all'Aler mancano 170 milioni di euro.
«Sprechi e inefficienze sono evidenti. Poltrone inutili, manutenzioni non fatte e negli ultimi tre anni Aler ha acquisito solo 70 nuove case».
Lei ha presentato una delle cinque proposte di legge per riformarla.
«Le troppe poltrone sono uno scandalo. Oggi l'Aler deve diventare un'azienda moderna in cui convogliare le risorse per gli investimenti. Servono criteri manageriali che si integrino con il suo ruolo sociale».
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